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L'unione sarda. La Chiesa “scomunica” il piano del Qatar «Nessuna mano libera ai predatori»

Inatteso blitz del parroco dopo l'accordo sul Turismo tra Regione e Arzachena

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Dal nostro inviato
Augusto Ditel
ARZACHENA Il turismo, che colore ha? Stando al protocollo d'intesa firmato ieri dal governatore della Sardegna e dal sindaco di Arzachena Alberto Ragnedda , sulla «valorizzazione del patrimonio costiero e interno per la crescita e l'occupazione», siamo sul blu. Ma questo colore dell'anima, del silenzio, della tranquillità, si addice più alla rabbia della Chiesa verso il piano strategico da un miliardo di euro del Qatar. È questa la notizia del giorno. L'attacco mosso da don Francesco Cossu , il parroco storico della comunità arzachenese, l'autore di un libro «privo di Osanna all'Aga Khan», scritto per il mezzo secolo di vita della Costa Smeralda e donato a Ugo Cappellacci , è tosto, inedito e inatteso.
MORDI E FUGGI È una reprimenda che fa rumore, una scomunica nei confronti di «questi predatori velocissimi che, ovunque arrivino, “mordono e fuggono”, sazi. Noi sardi - ha tuonato il sacerdote, rivolgendosi al presidente della Regione e al primo cittadino di Arzachena - non abbasseremo il livello di guardia, non approveremo progetti miopi di sole grandi cubature senza storia, non lasceremo che forti interessi e grandi progetti del divertimento corrompano la nostra manovalanza a farsi complici dello sfruttamento del nostro ambiente, lasciando, a operazione conclusa, un territorio e una cultura devastate e rovinate per sempre. Noi sardi - ha aggiunto don Cossu - non vogliamo continuare a essere i bassi dipendenti degli investitori: i progetti devono rispettare ambiente e tradizione, coinvolgere e formare i nostri figli a fare impresa, affrancandoli dal ruolo di camerieri a vita».
LA REPLICA Se Alberto Ragnedda, poco prima, si era preoccupato di sottolinare che «Arzachena non è andata a Cagliari con la lista della spesa» e che le idee-forza dell'Accordo di Programma sono «ambiente, lavoro, qualità della vita e formazione», a Ugo Cappellacci, di casa in Gallura, dove viene molto spesso, ormai, è toccato il compito di rasserenare il prete scomodo, dopo averlo «ringraziato per il dono e le riflessioni», come usano fare i politici consumati, anche quando la domanda non è proprio graditissima. «La risposta alle preoccupazioni di don Francesco - ha replicato - sta proprio nel protocollo firmato, nella filosofia che lo anima: tutti i progetti debbono essere ricompresi in un più vasto accordo che vede come protagonisti l'ente locale e la Regione. Come sardo, mi fido solo fino a un certo punto».
GUERRA DI RELIGIONE Non si è capito se il parroco di Arzachena, alla fine, sia rimasto soddisfatto dalla risposta, così come a Palazzo ci si è interrogati su ruolo che la Chiesa, intesa come vescovado retto da Sebastiano Sanguinetti (cui don Cossu è particolarmente legato), vorrà svolgere in futuro nei confronti del nuovo proprietario della Costa Smeralda, di fede musulmana come l' Aga Khan . Al di là del fatto che il principe ismailita è il capo dei musulmani sciiti e l'Emirato del Qatar abbraccia invece la fede sunnita, ci si è anche chiesto, se si è alla vigilia di una “guerra di religione” da ingaggiare nell'altare dei metri cubi (mezzo milione) previsti dal Qatar.
LA MINORANZA Nel dibattito, il leader della minoranza Efisio Onali ha apprezzato il protocollo sul Turismo Blu («è un documento da sottoscrivere»), ma Angelo Filigheddu ha voluto provocare, con arguzia e i congiuntivi al posto giusto, il governatore sulla vera natura del progetti del Qatar. Due, le domande: «Si tratta degli stessi presentati da Tom Barrack e già bocciati, o c'è qualcosa di nuovo? Dove va il Ppr?».
Anche in questo caso, ha risposto Ugo Cappellacci (dopo aver sottolineato che il suo credo è «l'interesse dei sardi, anche a costo di rompere con il mio partito e di fare causa al governo, quale esso sia»). E il presidente ha ribadito che «a fine estate disporremo del nuovo strumento urbanistico, dopo la consultazione con oltre 300 comuni sardi e il percorso virtuoso con il Ministero dei Beni e Ambientali».
I SINDACI Due sindaci, Stefano Pisciottu (Santa Teresa) e Angelo Comiti (La Maddalena) hanno gradito l'invito di Alberto Ragnedda, ma hanno chiesto con garbo di poter condividere la partita sul progetto del Qatar come rappresentanti di territori ad alta vocazione turistica. Alla presenza dei consiglieri regionali Renato Lai, Matteo Sanna, Gianfranco Bardanzellu , altri primi cittadini ( Gianfranco Pinducciu di Telti, il commissario prefettizio di Palau Francesco Cicero ) hanno poi partecipato a un summit con Cappellacci, prima che quest'ultimo si confrontasse con alcuni operatori economici. Tra questi, anche Renato Azara che ha attaccato frontalmente l'assessore regionale al Turismo Luigi Crisponi, e ha chiesto al governatore di non trattare più con gli investitori del passato. A Tom Barrack saranno fischiate le orecchie.

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