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L'unione sarda. Il Pd: «Rete regionale per dare servizi a diecimila autistici»

Proposta di legge Barracciu-Espa

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L'autismo colpisce in Sardegna tra le 8 e le 10 mila persone. L'incremento annuale dei casi per questo tipo di disturbo comportamentale, che crea una disabilità permanente, si stima che oscilli tra il 15 e il 17 per cento. Il gruppo consiliare regionale del Pd ha presentato una proposta di legge, prima firmataria Francesca Barracciu, per richiedere con forza l'istituzione della rete regionale dei servizi e del coordinamento regionale per l'autismo e i disturbi pervasivi dello sviluppo.
L'OBIETTIVO È quello di assicurare un'assistenza e trattamenti clinici specifici che possano garantire una migliore qualità di vita a bambini, adulti e alle rispettive famiglie che si trovano a convivere ogni giorno con i disturbi derivati da questa sindrome del comportamento.
L'IDEA «La proposta di legge che abbiamo deciso di presentare - spiega la consigliera Barracciu - vuole colmare un vuoto legislativo. È stata elaborata in stretta collaborazione con le associazioni, dopo avere approfondito le problematiche che si trovano ad affrontare le famiglie, e potrebbe rappresentare un modello anche per altre Regioni. Crediamo sia fondamentale superare l'appiattimento degli interventi e focalizzare questo tipo di disturbo per offrire dei servizi mirati».
LA SITUAZIONE Tante famiglie cercano di gestire i figli autistici ma nel momento in cui questi raggiungono la maggiore età diventa più difficile affrontare tanti problemi. Tra le indicazioni della proposta di legge c'è anche quella per la realizzazione di strutture residenziali e semi-residenziali terapeutiche: «Il nostro obiettivo - chiarisce Marco Espa - è che questa norma possa permettere realmente alle persone con autismo di vivere meglio la loro quotidianità». Renzo Marrazzo, rappresentante regionale dell'Associazione nazionale genitori soggetti autistici, sottolinea che la proposta di legge «consente di dare una speranza ed è fondamentale perché è indirizzata alla creazione di una rete di servizi».
Eleonora Bullegas

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