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L'unione sarda. Appello di Cappellacci ai sardisti

CONSIGLIO. Prove di riconciliazione nella maggioranza in vista della legge finanziaria

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È tempo di legge finanziaria e dunque occorre rinsaldare le fila della maggioranza. Il termine ultimo per l'approvazione è quello del 30 aprile, quando scadrà l'ultima proroga dell'esercizio provvisorio. Domani, intanto, torna a riunirsi il Consiglio regionale con all'ordine del giorno l'elezione dei tre componenti che rappresenteranno l'Assemblea legislativa sarda nel voto per il nuovo presidente della Repubblica. Qualche tensione potrebbe registrarsi tra le fila del centrodestra, visto che il Pdl non sembra intenzionato a far confluire i suoi voti sulla presidente Claudia Lombardo.
L'ATTACCO DI SANNA Intanto, dopo i fuochi d'artificio dei giorni scorsi, il presidente Cappellacci tende la mano al presidente del Psd'Az Giacomo Sanna. Ad aprire la contesa era stato quest'ultimo, rendendo noto il testo della lettera con cui un funzionario dell'Ue rispondeva alla Regione in merito alla richiesta di istituzione di Zona franca integrale: «Si evince che il governatore ha sbagliato indirizzo», aveva sostenuto, ironico.
L'IRA DI CAPPELLACCI La replica era arrivata a stretto giro di posta: «Sanna era al mio fianco quando ho presentato e firmato quella missiva, allora non si era accorto del presunto errore? La verità è che si fanno strumentalizzazioni basate sul nulla, forse per mascherare altre questioni, legate a poltrone e posti di potere».
L'APPELLO DI IERI Ieri il governatore è stato più conciliante: «Chi, come noi, non si è mai adeguato al gioco delle parti, a ruoli prestabiliti, ma vive l'impegno politico con sincera passione, come tensione morale e ideale alla quale dedicare se stessi, a volte rischia che nascano delle incomprensioni, dovute al fatto di sentire nel cuore il senso delle battaglie portate avanti nell'interesse della nostra Isola», ha scritto Cappellacci in un appello pubblico rivolto a Sanna.
LE BATTAGLIE Per motivare il suo appello al dialogo il presidente ha ricostruito il percorso della maggioranza di centrodestra, dal 2009 a oggi: «Con azioni coraggiose, come quelle relative alla flotta sarda e alla continuità territoriale, non solo abbiamo dato filo da torcere a chi vuole mantenere i sardi in uno stato di soggezione, ma abbiamo altresì compiuto un'opera forse più importante: quella di scardinare quel meccanismo di cupa rassegnazione che cresce intorno alle questioni rimaste irrisolte per decenni. La stessa passione che ci accomuna non può essere motivo di divisione, ma deve essere ragione di dialogo, di confronto, e anche di un'azione comune sulle questioni riguardo alle quali la pensiamo allo stesso modo e faremmo un torto a noi stessi e ai sardi se fingessimo di pensarla diversamente. Le posizioni possono anche essere distinte ma sulle grandi questioni possiamo e dobbiamo superare le incomprensioni e restare insieme nella stessa trincea». ( a. mur. )

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