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L'unione sarda. Quattro mori alla resa dei conti dopo l'addio a Giunta e alleati

Caos per le dimissioni di Sanna da capogruppo, giovedì la direzione?

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Soffia forte il vento dello scontro in casa sardista. Anche se tutti, a cominciare dal segretario Giovanni Colli, cercano di sdrammatizzare, nel partito che fu di Lussu, Bellieni e Mario Melis è in atto una polemica i cui effetti potrebbero essere dirompenti. E non per i ritardi nell'approvazione del rendiconto finanziario del gruppo, ma per questioni ben diverse. La tesi dominante è che non tutti - nella base sardista - avrebbero capito il motivo dell'uscita dalla maggioranza un mese dopo aver confermato la fiducia al governatore Cappellacci.
LITIGIO Tre contro due: da un lato il capogruppo e il tesoriere dimissionari, Giacomo Sanna ed Efisio Planetta; dall'altro Paolo Maninchedda, Paolo Dessì e Christian Solinas che chiedono «un maggiore confronto democratico all'interno del gruppo». Colli ricorda di aver convocato la direzione «per arrivare a un chiarimento anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali»: da giovedì prossimo ogni giorno è buono per vedersi, magari a Tramatza, con la bandiera dei Quattro mori in spalla per una bella resa dei conti interna. Del resto, la stessa formulazione del comunicato con cui Sanna ha dato le dimissioni da capogruppo, lascia intendere senza ombra di dubbio che, all'origine dello scontro, ci siano motivi decisamente politici, lontani dalla rendicontazione dei bilanci della delegazione consiliare, adempimento formale di cui il Psd'Az ha discusso mercoledì aggiornando i lavori a martedì prossimo.
PROBLEMA POLITICO Lo ammette candidamente anche Colli: «Ed è per questo motivo che ci incontreremo». Giacomo Sanna, del resto, nel firmare le dimissioni ha parlato di «comportamenti diversi» da quelle che sono state le decisioni del partito: lasciare la Giunta e la maggioranza. Anche di questo discuterà la direzione, ma nel frattempo si rincorrono le indiscrezioni su che cosa possa aver provocato una reazione simile. Da un lato c'è chi se la prende perché nella segreteria dell'assessorato ai Trasporti, retto da Christian Solinas fino all'uscita dall'esecutivo un mese fa (l'assessore si dimise contestualmente alla formalizzazione del disimpegno), sarebbero state confermate diverse persone di area sardista. Anche se - fanno notare nella sede di piazza Repubblica a Cagliari - il capo di gabinetto è stato sostituito, il segretario particolare è cambiato, il consulente rimosso. Certo, parte della segreteria sarebbe stata prorogata, anche perché l'assessorato ai Trasporti resterà ad interim nella gestione del presidente Cappellacci. Restano negli assessorati i dipendenti regionali di area sardista, come un alto dirigente dei Quattro mori che dal Turismo sarebbe stato richiesto dal Lavoro e, appunto dai Trasporti. E a una parte del Psd'Az la cosa non sarebbe piaciuta anche se si tratterebbe di dipendenti, non di persone che ricoprono un ruolo politico.
LA DIREZIONE Anche di questo si discuterà nella direzione. Christian Solinas preferisce non intervenire sulla polemica che lo coinvolge ma, ribadendo i contenuti del comunicato firmato da lui, Maninchedda e Dessì, afferma: «Alla base di tutto c'è stato senz'altro un fraintendimento: vedrete che tutto si chiarirà presto». Nel frattempo, martedì il gruppo si riunirà senza avere un presidente.
Lorenzo Piras

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