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L'unione sarda. Prodotti sardi con marchio Conad

Il gruppo annuncia l'apertura nell'Isola di 5 nuove parafarmacie e due distributori di benzina

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La crisi è pesante e tutti devono fare la loro parte. Conad ha pensato di farla creando valore sui territori in cui opera, assicurando lavoro e di conseguenza sostenendo i consumi. «Il lavoro è l'unico modo per garantire reddito e quindi fare in modo che la gente continui a comprare», è il sunto della filosofia di Conad del Tirreno la cooperativa che opera in Sardegna, Toscana e Lazio mettendo insieme 337 punti vendita dei 3.052 che operano in tutto il Paese (il gruppo cooperativo è presente in 108 delle 110 province italiane). Nell'ultimo anno il giro d'affari di Conad è stato di 10,970 miliardi di euro con una quota di mercato che si aggira intorno all'11,3%, dietro la Coop (15,3%). Numeri consistenti, ottenuti dai del gruppo, da E.Leclerc Conad, fino a Conad Superstore, Conad City e Margherita per citarne alcuni. E lo sviluppo passa per la rete di vendita con una diversificazione che punta su carburanti e parafarmacie.
LA SARDEGNA Conad del Tirreno vuole ampliare il proprio business investendo 140 milioni di euro nel triennio 2013-2015. L'obiettivo è quello di aumentare le quote di mercato e l'efficienza. E la Sardegna è strategica. Nel 2012, il fatturato di Conad del Tirreno, che di recente ha acquisito nell'Isola la catena Pellicano dal gruppo Lombardini e alcuni punti vendita Billa, è stato di 500 milioni di euro, con una quota di mercato del 18%. «In alcune zone dell'Isola si ha quasi problemi di antitrust», riferisce sottovoce Michele Orlandi, responsabile del gruppo in Sardegna, a margine della presentazione dei risultati conseguiti nel 2012, ieri mattina a Cagliari. La forza del gruppo è il coinvolgimento dei soci imprenditori, «gente che si sporca le mani in azienda e non si chiude in ufficio a leggere le notizie finanziarie», spiega il direttore generale di Conad Francesco Pugliese. Nella nostra regione attualmente sono 53, mentre il gruppo Conad del Tirreno occupa 2.400 persone e negli ultimi due anni la quota di prodotti sardi (molti anche con il marchio Conad, come il latte fresco, la pasta, l'acqua delle fonti di Zinnigas) venduta negli 83 negozi dell'Isola è salita dal 10 al 35%. Un risultato del quale i vertici del gruppo vanno molto fieri insieme alle promozioni messe in campo (sul 33% del fatturato) per sostenere i consumi e le produzioni locali. «È un'opportunità che ci consente di investire nel tessuto produttivo sardo e di avere un rapporto continuativo con tanti piccoli e medi imprenditori locali, soprattutto in questo periodo in cui le famiglie stanno facendo economia anche sui consumi alimentari», osserva l'amministratore delegato di Conad del Tirreno, Ugo Baldi, con lo sguardo rivolto al vicepresidente del gruppo Carlo Argiolas, uno dei soci sardi.
LO SVILUPPO Il gruppo, dunque, vuole continuare su questa strada delle promozioni e del sostegno al territorio (è probabile presto una nuova apertura a Olbia, dopo quella più recente di Oliena, in provincia di Nuoro), aumentando anche le parafarmacie (che registrano una crescita del 15%) e i distributori di carburante. Nell'Isola, sono già attive sette parafarmacie, con uno sconto medio del 21% sui prodotti venduti, e si conta di aprirne altre cinque, mentre sul fronte carburanti i distributori a marchio Conad sono due, uno a Carbonia e l'altro a Porto Torres, che hanno abbattuto i prezzi, permettendo di risparmiare circa 1,6 milioni di euro agli automobilisti sardi (9,1 centesimi a litro) con un incremento costante dei litri erogati. E nei piani del gruppo si prevede di avviarne altri due a Iglesias e Cagliari. «Perché le liberalizzazioni sono fondamentali e quando noi apriamo una parafarmacia o un distributore, anche gli altri sono costretti a ridurre i prezzi, a tutto vantaggio dei consumatori».
Giuseppe Deiana

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