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L'unione sarda. Roberto Deriu sul tetto, il capogruppo non gradì

«Iniziativa solitaria, non ci fu comunicato nulla»

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Avvisi ai naviganti e soprattutto al timoniere. «Dov'è il decisionismo di Deriu?», si è chiesta Daniela Forma quando la facevano troppo lunga a ridisegnare la Giunta dilaniata dal caso Carboni e ancora in bilico per i malumori socialisti. Non ha gradito quando il presidente dell'esecutivo - senza preavviso ai consiglieri, ma soltanto ai responsabili degli uffici - è salito sul tetto del palazzo di piazza Italia per urlare al megafono l'avvio della vertenza entrate contro la Regione.
«Ai consiglieri - dice oggi Daniela Forma - spetta l'arduo compito “sul campo” di spiegare il perché non si riesce più ad erogare quei servizi minimi essenziali che, fino agli anni precedenti, la Provincia era stata sempre in grado di garantire e di offrire dignitosamente». In sostanza il Consiglio si è sentito espropriato del suo «ruolo di principale raccordo con l'intero territorio e con la popolazione della Provincia».
Niente di personale. Daniela Forma dice di interpretare «un malcontento emerso profondamente nell'ultima conferenza dei capigruppo e pertanto l'auspicio del Consiglio è quello di una ritrovata coesione istituzionale con la Giunta e il presidente». Il tutto in omaggio a un'esigenza che si era manifestata subito dopo l'insediamento. «Dal 2010, dall'inizio del mandato amministrativo - ricorda Daniela Forma - i consiglieri provinciali hanno rivendicato maggior raccordo e condivisione delle azioni politico-amministrative intraprese dalla Giunta e dal presidente. In modo che tutti potessero parlare e agire a una sola voce». ( t.pl. )

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