Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La nuova sardegna. Alcoa, salta il corteo a Roma

Gli operai: «Volevamo piazza Montecitorio, ci hanno detto: siete troppi e per due giorni non si può»

Condividi su:

di Tamara Peddis.

PORTOVESME Annullata la manifestazione a Roma degli operai Alcoa prevista il 6 novembre. La comunicazione ufficiale è stata data ieri in fabbrica intorno alle 14 dopo una riunione tra Rsu Alcoa, coordinamento degli appalti e i tre delegati Rino Barca, della Film Cisl , Roberto Forresu della Fiom Cgil e Roberta Piras della Uilm Uil, di rientro dalla questura di Cagliari dove in mattinata erano impegnati in un colloquio per discutere e organizzazione la manifestazione nella Capitale. «Dalla questura di Roma ci è stato comunicato che la manifestazione con cinquecento persone non si può fare, né davanti a Palazzo Chigi e neanche nella piazza vicina, piazza Montecitorio, che non ha una capienza in grado di contenere tutte persone che noi avevamo intenzione di portare nella Capitale», spiega Roberto Forresu. Lunedì alle 9 a Portovesme, nello stabilimento che da ieri è completamente fermo dopo lo spegnimento dell’ultima cella elettrolitica, si svolgerà l’assemblea con i lavoratori ai quali verrà comunicato ufficialmente l’annullamento della manifestazione romana. Fonti vicine alla questura di Roma precisano però che non c’è stato alcun divieto alla manifestazione, perché di regola la questura non può vietare le iniziative di questo tipo, ma è stato sottolineato che la piazza scelta dal sindacato non poteva contenere tutte le persone previste. Non solo: per il secondo giorno di manifestazione la stessa piazza risultava già “prenotata”. Niente Roma quindi. Lunedì lavoratori e sindacati si riuniranno nell’assemblea generale non solo per informare i lavoratori, ma anche per decidere altre iniziative di protesta. «Temiamo che Alcoa, che adesso è completamente ferma, venga dimenticata dal governo nazionale. Anche se a Roma non andiamo, la nostra battaglia va avanti perché si tratta di difendere il nostro posto di lavoro e di salvaguardare tante famiglie», spiega Angelo Diciotti della Cub. Il 13 è previsto nel Sulcis Iglesiente l’arrivo dei ministri Corrado Passera (Sviluppo economico), Fabrizio Barca (Coesione territoriale) e il sottosegretario Claudio De Vincenti. Prima di quella data gli operai dell’Alcoa non intendono abbassare la guardia. O nel Sulcis o a Cagliari continueranno a farsi sentire, perché non si può restare fermi di fronte a una fabbrica che chiude lasciando senza lavoro cinquecento operai in un territorio già massacrato dalla crisi. I sindacati e i lavoratori sembrano ancora oggi sempre più combattivi e determinati. Sulle notizie apparse in questi giorni riguardo alle risorse economiche stanziate dalla presidenza del consiglio regionale per la mobilitazione degli operai, Roberto Puddu, segretario generale del Sulcis Iglesiente, chiarisce: «Una conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale ha destinato un fondo a sostegno della mobilitazione. I soldi sono stanziati a marzo del 2012, per Alcoa ed anche altre vertenze. Le proteste degli operai costano. Fare un viaggio Roma comporta dei costi molto alti che né il sindacato, né gli operai potrebbero permettersi, soprattutto quando le proteste sono continue».

Condividi su:

Seguici su Facebook