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L'unione sarda. Redditi bassi, sparisce il sorriso: addio al dentista anche nell'Isola

Una famiglia su tre non riesce a garantire controlli periodici ai figli

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Una famiglia su tre non porta i figli dal dentista a causa delle difficoltà economiche. Disagi pesanti anche per gli anziani, con il 40% degli over 65 anni che non può permettersi le visite. L'allarme arriva dal 20° Congresso dei docenti di odontoiatria, in corso a Roma. La Sardegna è in linea con i dati nazionali ma se si analizzano singole aree del territorio lo scenario risulta ancora più drammatico.
LA SARDEGNA A denunciarlo è Pietro Floris, presidente regionale dell'Andi (Associazione nazionale dentisti italiani). «Nel Sulcis e nell'Oristanese», spiega, «la crisi si fa sentire più che altrove e non si intravedono segnali di ripresa. A Cagliari va meglio, ma si registra un altro allarmante fenomeno: i viaggi della speranza verso l'est europeo, in crescita nonostante la distanza tra Sardegna e Croazia sia notevole». La speranza è risparmiare. «Ed effettivamente si risparmia», commenta Floris, «tuttavia c'è il rischio di rientrare a casa insoddisfatti per un lavoro mal fatto. Questo perché, in quei Paesi, il livello di sicurezza e la qualità dei materiali non è pari al nostro. Si spende poco perché costa meno la mano d'opera. I colleghi croati spendono un quarto di quello che spendo io per avere un'assistente». Un altro problema è il numero dei dentisti. «Ce ne sono troppi», sottolinea Floris, «in Sardegna ce n'è uno ogni 900 abitanti». Chi non può permettersi le cure in privato si affida alle Asl. «Il risultato è che gli ambulatori sono intasati».
IL PUBBLICO A livello nazionale, la richiesta di prestazioni pubbliche è aumentata del 20% proprio perché si cerca in ogni modo di contenere le spese dentistiche. La crisi rischia di rovinare il sorriso a due milioni di bambini. Il 90% degli under 14 (5 milioni) avrebbe bisogno dell'apparecchio per i denti ma nel 2012 le terapie ortodontiche sono crollate. Il minimo per un apparecchio e una terapia adeguata fra 6 e 14 anni è 4500-6500 euro e molti genitori non possono permetterselo. Cresce pertanto la richiesta di pagamenti dilazionati e prestiti, e c'è perfino chi chiede un anticipo del Tfr per pagare le cure. «Anche i clienti benestanti sono in grave difficoltà», afferma Andrea Caruso, dentista da tre generazioni, che opera a Cagliari, in Corso Vittorio Emanuele, «chi non arriva a fine mese non va mai dal dentista, chi ci arriva cerca di procrastinare le cure rinunciando a interventi considerati ormai superflui, come lo sbiancamento». I clienti di vecchia data chiacchierano e si confessano con l'amico dentista. «Ormai riescono a permettersi il dentista solo i titolari di stipendio fisso, come i dipendenti pubblici», conclude Caruso, «chi lavora in proprio, artigiani e piccoli imprenditori, non ce la fa».
LA PROPOSTA Per ridurre il peso sulle famiglie, il Collegio dei docenti universitari, le associazioni dei professionisti e le imprese del settore, hanno approvato il primo documento con cui si richiede la possibilità di detrarre dalle imposte le spese dentistiche e benefici fiscali agli studi che investono in innovazioni tecnologiche anche per combattere la piaga dell'evasione. «Di fronte alla crisi», chiosa il presidente dell'Andi Sardegna, Pietro Floris, «la nostra indicazione agli iscritti è di applicare le tariffe più basse possibili mantenendo però i massimi livelli di qualità».
Paolo Loche

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