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L'unione sarda. Lezioni sospese e tante lacrime per l'amico dj

Liceo scientifico in lutto

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Una giornata all'apparenza come tante. La campanella che suona alle 8,30, l'entrata in classe e in più la simulazione dell'assemblea dell'Onu giunta alle battute finali dopo due giorni di dibattiti. All'improvviso la notizia della morte di Roberto Muggittu, il tamtam di aula in aula. Un incidente se l'è portato via il giorno in cui compiva 19 anni. Sul liceo scientifico di Nuoro cala il gelo. Un macigno, un dolore lancinante. Tutto si ferma. Tra i suoi compagni, quelli che fino al giorno prima con lui hanno riso, scherzato e magari anche battibeccato, cala il silenzio.
STOP ALLE LEZIONI Il dirigente scolastico Bachisio Porru è fuori sede, viene raggiunto dalla telefonata dei suoi collaboratori e dispone l'immediata sospensione delle lezioni. Proseguire non si può proprio. L'androne si anima di un via vai dimesso di giovani rappresentanti dell'Onu, protagonisti della simulazione. Non hanno più voglia di sorridere. Stanno pensando di interrompere tutto, non sempre lo spettacolo deve andare avanti. Non ora che Roberto non c'è più. Strappato alla vita da una tragedia inaccettabile, ancora di più quando si abbatte su chi aveva percorso solo un piccolo tratto.
IL DOLORE La scuola si svuota, la fiumana silenziosa, zainetti in spalla, si dirige all'ospedale dove è stato portato il corpo esanime di Roberto. Qui ci sono i genitori, distrutti: il loro cuore si è fermato insieme a quello del figlio. Gli amici di Roberto fanno scudo attorno a loro, forse nel gruppo c'è anche la fanciulla che in un moto di tenerezza quel 13 gennaio che sembra tanto lontano gli aveva scritto su facebook: «È un sacco che cerco di trovare un difetto in te, ma accidenti è dura. Vediamo, suoni la chitarra, canti, studi, lavori, ti sai divertire, sei anche molto responsabile, non bevi, non fumi, non ti droghi e sei pure bello».
Francesca Gungui

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