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L'unione sarda: Deriu si ferma per 7 giorni

Le funzioni trasferite al suo vice Stara, dell'Idv

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Scatta ieri l'autosospensione del presidente Roberto Deriu che consegna la Provincia nelle mani del vice Cosimo Stara, esponente dell'Idv. Ma fino al 16 ottobre. Mercoledì prossimo Deriu dovrebbe tornare al suo posto dopo sette giorni di relax, compreso il week end.
LA GIORNATA L'annuncio arriva ieri con una nota stringata: «Il presidente della Provincia di Nuoro dalla data odierna e fino al 16 ottobre prossimo si asterrà dalle proprie funzioni e compiti per motivi personali. Come previsto dal Testo unico degli enti locali in caso di impedimento temporaneo, per assicurare continuità all'azione amministrativa dell'ente, il presidente verrà sostituito per lo stesso periodo dal vicepresidente della Provincia Cosimo Stara». Parole che spazzano via gli interrogativi sui tempi dell'autosospensione che si sono rincorsi tra lunedì e martedì. Restano aperti tutti gli altri, salvo i motivi personali addotti da Deriu che si concede una settimana appena per staccare la spina e superare questa fase di stress.
IL CONSIGLIO Per oggi è convocato il consiglio provinciale che ha ancora da approvare gli equilibri di bilancio. Passaggio obbligato, altrimenti si rischia l'arrivo del commissario che non solo può anticipare la fine di un'amministrazione comunque segnata dall'esito referendario sulle fine delle Province e dalla riforma del Governo. Ma espone un eventuale candidato, qualora lasci in rosso i conti dell'ente amministrato, a uno stop di dieci anni. Della seduta di oggi è probabile che non se ne faccia nulla. Tant'è che il Consiglio è già convocato per il 17 ottobre, giorno in cui Deriu dovrebbe tornare nella pienezza del suo ruolo. L'esiguità delle ferie del presidente - secondo questa possibile chiave di lettura - sarebbe condizionata perciò da adempimenti irrinunciabili della Provincia. Pena la perdita di ogni chance di candidatura, alle elezioni politiche o alle regionali.
DIMISSIONI Stara è il presidente pro tempore. Lui è esponente dell'Idv mentre Deriu è del Pd. Un passaggio politico che suscita qualche perplessità, sebbene limitato ad appena sette giorni. Tanto più che Deriu ha scelto in solitudine la formula dell'autosospensione dopo aver abbozzato nella giunta di lunedì l'ipotesi delle dimissioni. Soprattutto non ha consultato il partito, né la segreteria né il gruppo consiliare. Elementi che fanno intuire la sorpresa di molti dirigenti del Pd e la forte insofferenza interna, accentuata negli ultimi tempi anche per l'avvicinamento di Deriu ai Radicali. Sullo sfondo le candidature per un posto a Cagliari o a Roma: partita complicata più che mai alla luce del ridimensionamento delle assemblee e di un possibile sistema elettorale fondato solo sulle preferenze.
Marilena Orunesu

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