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L'unione sarda. Re Giorgio, che picconate

Cappellacci: da lui una sferzata alla politica

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«Il secondo mandato di Napolitano prende le mosse da alcune significative picconate»: per commentare il discorso di insediamento del capo dello Stato, Ugo Cappellacci utilizza un termine che richiama alla mente Francesco Cossiga. In quelle parole il presidente della Regione vede «un reiterato invito a riformare la politica» e «una forte volontà di ricostruire il Paese, sopra le macerie di una crisi non solo economica».
La volontà di cambiamento, prosegue Cappellacci riferendosi anche al M5S, «non può fermarsi all'invocazione della piazza», ma deve estendersi alla proposta. Infine il governatore insiste sull'elezione diretta del capo dello Stato, «unico strumento per garantire il massimo di democrazia».
IL GOVERNO Ora il deputato Pdl Salvatore Cicu auspica un governo di larghe intese. «Napolitano - dice - è simbolo di una scelta di coesione nazionale: per costruire futuro occorre unire, non dividere». Vale anche per l'Isola, dove «Napolitano ha toccato con mano la nostra crisi».
Anche Antonio Satta, segretario nazionale Upc, pensa al governo: «Capisco l'amarezza di Marini, ma ora guardiamo avanti. Il centrosinistra dev'essere punto di riferimento. Serve un governo politico, l'esperienza dei tecnici non è stata felice». Satta ha fiducia nel Pd: «Non è pensabile che l'alternativa al berlusconismo sia il populismo di Grillo».
SUL M5S Se la prende col M5S anche il senatore Pd Giuseppe Luigi Cucca, che trova «inquietante e indecente» che i grillini non abbiano applaudito il giuramento di Napolitano. «Il presidente è il depositario dell'unità nazionale. Non meritava tale trattamento né per l'istituzione che rappresenta, né per il suo profilo».
La deputata 5Stelle Paola Pinna replica (indirettamente) su Facebook: «Napolitano ha rivolto parole dure a tutti. Piovevano applausi non tanto per l'invito alla riflessione ma quando sembravano rivolte agli avversari, a volte non cogliendo i veri destinatari».

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