I servizi per il lavoro dovrebbero essere gestiti a livello regionale e a tutto il personale dovrebbe essere applicato un unico contratto. Sono queste le richieste principali che i rappresentanti del comitato dei dipendenti storici Csl, organismo che si è costituito qualche giorno fa durante un'assemblea a Tramatza, fanno alla Regione.
All'incontro hanno partecipato circa 70 lavoratori che sono impiegati nelle strutture provinciali dei Centri servizi per il lavoro. «Vorremmo intervenire sulla proposta di modifica alla legge regionale 20 fatta dalla cabina di regia», spiega Luigi Todde, uno dei referenti del comitato. «Non siamo d'accordo che all'interno dei Csl e dei Cesil si possa creare una divisione tra dipendenti storici e precari. Per noi sarebbe auspicabile che nei Csl, che adesso vengono gestiti dalle Province, sia predisposto e applicato un unico contratto di lavoro. Non vorremmo che si creasse una situazione con dipendenti di serie A e di serie B, con persone che dipendono dalle Province e altre che fanno capo all'Agenzia regionale del lavoro». Gli esponenti dell'organismo dei dipendenti storici chiedono che, indipendentemente dall'Agenzia, sia la Regione a gestire tutta la programmazione dei servizi attraverso gli uffici nel territorio. Nessuna contrapposizione con gli operatori precari, che dal primo gennaio scorso sono senza un contratto, ancora in attesa che venga trovata una soluzione per la loro ripresa lavorativa.
«Cercheremo in questi giorni», assicura Todde, «di avere un contatto con i sindacati e con il comitato dei lavoratori precari. Questa deve essere una battaglia comune, per la difesa del nostro posto di lavoro e per la stabilizzazione di tutti gli altri colleghi». I rappresentanti sindacali dei lavoratori precari, intanto, sono in attesa di essere convocati in assessorato regionale del Lavoro, per discutere sulla ripresa dei servizi. L'incontro, previsto per ieri, è stato rimandato per impegni istituzionali dell'assessore.
Eleonora Bullegas