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L'unione sarda. Il detenuto inalava gas

MACOMER. Il giovane tunisino deceduto nel bagno della cella

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Un incidente e non un suicidio è ciò che è avvenuto la notte tra venerdì e sabato nel carcere di Bonu Trau. A precisarlo, con un comunicato, è il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria della Sardegna. La morte di un giovane tunisino, detenuto nel carcere di Macomer dal 28 marzo scorso, non è legata quindi alla grave situazione del carcere, così come è stato denunciato dal parlamentare del Pdl Mauro Pili, ma a un banale incidente.
È la conclusione degli accertamenti fatti dal personale di polizia penitenziaria. Un'indagine avviata dopo il ritrovamento del corpo del povero detenuto, la mattina di sabato scorso. «Il decesso - è scritto nella nota - è avvenuto verosimilmente a seguito di inalazione di gas che il detenuto ha attinto da una bomboletta da campeggio, quindi del tipo consentito e legittimamente in suo possesso». Secondo l'amministrazione, il giovane tunisino si era appartato nel bagno della cella che divideva con un altro detenuto e, «come spesso negli istituti penitenziari capita, si sarebbe volontariamente inalato il gas per inebriarsi perdendo i sensi e non potendo quindi sottrarsi all'inalazione in tempo per evitare l'avvelenamento. Non risultano allo stato responsabilità da parte del personale in servizio nell'istituto e neanche ritardi negli interventi».
Dopo i primi accertamenti che hanno chiarito la dinamica dei fatti, l'autorità giudiziaria ha autorizzato la sepoltura nel cimitero di Macomer, avvenuta nelle prime ore di domenica scorsa a cura del Comune. Il giovane tunisino, finito in carcere per un reato comune, stava scontando la pena prevista fino al mese di giugno del 2015. (f. o.)

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