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L'unione sarda. Ovodda. L'ultimo dono di Tiziano

I familiari acconsentono all'espianto degli organi

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Una caduta accidentale da un muretto dell'ovile di famiglia e due giorni di agonia in un letto del reparto di Rianimazione dell'ospedale “San Francesco” di Nuoro. Tiziano Maccioni, 42 anni, sposato e padre di due bambini, ex assessore comunale e oggi consigliere di maggioranza a Ovodda, è morto venerdì sera poco dopo le 21. La famiglia ha dato il consenso alla donazione degli organi e ieri, in tarda mattinata, è stato avviato l'espianto. «Un atto supremo di generosità nei confronti della vita - dice il sindaco Cristina Sedda -. Un gesto che ci fa onore anche come comunità. Tiziano era un uomo generoso e altruista, un modello per tutti». Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. Oggi, alle 15, i funerali. Il corteo funebre partirà dal Municipio.
L'INCIDENTE Tutto è accaduto giovedì mattina. Tiziano Maccioni, operaio in cassa integrazione dello stabilimento di Ottana, stava lavorando col fratello Antonio nell'ovile di famiglia, in un podere a un paio di chilometri dal paese. A metà mattinata, Antonio è andato via e quando qualche ora dopo ha visto che il fratello non era ancora rientrato a Ovodda, è corso in azienda. Qui ha trovato il congiunto seduto a terra, perfettamente cosciente, che lamentava però un fortissimo mal di testa. «Sono caduto dal muretto», ha riferito Tiziano al fratello minore. Niente medici, ha ribadito più volte, voglio tornare a casa. Impossibile, per Antonio, riuscire a fargli cambiare idea. Poco più tardi - finalmente convinto dalla moglie Danila Soddu - Tiziano Maccioni ha accettato di farsi visitare al pronto soccorso. Qui è stato lui a spiegare ai medici l'accaduto: «Sono caduto da un muretto». Su questo punto, quindi, non c'è alcun dubbio, ma i carabinieri della stazione di Ovodda e della Compagnia di Tonara sono al lavoro per ricostruire esattamente la dinamica dell'incidente.
IL RICOVERO Le condizioni del ferito, ricoverato in osservazione al “San Francesco”, si sono improvvisamente aggravate. Venerdì sera la morte cerebrale; il consenso della famiglia alla donazione degli organi e l'avvio della procedura di espianto. Un dono immenso in un momento di grande dolore, quello fatto dalla vedova e dai familiari dell'amministratore comunale di Ovodda. Tiziano Maccioni, da tantissimi anni donatore di sangue, era un uomo sano e forte; i suoi organi saranno fonte di nuova vita per tante, tante persone.
IL CORDOGLIO «La nostra è una comunità sotto choc», sottolinea Cristina Sedda, sindaco al secondo mandato, che per sette anni ha lavorato fianco a fianco con Tiziano Maccioni. «Nella scorsa legislatura ha ricoperto l'incarico di assessore alle Attività produttive e attualmente - racconta il primo cittadino - era consigliere di maggioranza». Un intero paese è in lutto. (p. s.)

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