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L'unione sarda. Pagamenti, enti locali in ritardo

DEBITI DELLA PA. Le imprese chiedono di fare in fretta: «Questa è la priorità delle priorità»

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La prima scadenza del decreto sui pagamenti della pubblica amministrazione è andata e ora scatteranno le multe. Ieri, infatti, era previsto il termine ultimo per la registrazione da parte degli enti locali (Comuni, agenzie pubbliche, Province e Regioni) sulla piattaforma del ministero dell'Economia e delle Finanze per la certificazione dei crediti. Entro oggi, invece, i Comuni e le Province sottoposti al Patto di stabilità devono prenotare lo spazio di utilizzo della liquidità disponibile (se i soldi sono già in cassa) oppure chiedere le anticipazioni al fondo gestito dalla Cassa depositi e prestiti, sulla base dei debiti certificati e da saldare. Tutto questo, chiaramente, se ci si è appunto registrati. E non tutte le amministrazioni sarde sembra che abbiano adempiuto alle richieste del governo per sbloccare i debiti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione, che complessivamente ammonterebbero a circa 91 miliardi di euro. Con l'aggravio che i dirigenti che non avranno adempiuto alla richiesta di iscrizione saranno sanzionati con una multa di 100 euro per ogni giorno di ritardo.
L'ELENCO Collegandosi al sito internet approntato dal Mef per agevolare e sbloccare i debiti della Pa, almeno fino alla somma di 40 miliardi, si può accedere alla pagina dove cercare le amministrazioni locali. Purtroppo, il sito non è di facile lettura e utilizzo e non è disponibile un elenco completo. Facendo però qualche tentativo, almeno sugli enti più importanti (Comuni capoluogo e Province), si scopre che non tutte le amministrazioni provinciali sarde si sono già iscritte. Ieri pomeriggio, non risultavano la Provincia di Cagliari, quella di Nuoro, quella di Carbonia-Igleasias o del Medio Campidano, per citarne alcune. Mentre nel registro apparivano già le Province e il Comune di Oristano, la Provincia di Olbia-Tempio, il Comune di Cagliari, quelli di Sassari e Olbia e le due Università di Sassari e Cagliari. Per quanto riguarda la Regione, appaiono l'assessorato del Lavoro e la Ragioneria. Non solo. Il Comune di Oristano è stato il primo nell'Isola a iscriversi nel registro e, facendo leva sulla sua disponibilità di cassa, ha già iniziato a saldare i debiti, pagando 1,8 milioni alle imprese.
I SINDACI Arrivare a certificare tutti i debiti nei confronti delle imprese, dunque, non è facile, ammette il numero uno dei sindaci sardi Cristiano Erriu: «Stiamo operando con tutte le difficoltà del caso, soprattutto di tipo organizzativo, nei 64 Comuni che nel 2012 erano sottoposti a Patto di stabilità», spiega, «vogliamo andare incontro alle aziende».
LE IMPRESE Dal mondo imprenditoriale arriva però un monito. «Bisogna fare in fretta, a partire dalla Regione che deve certificare i suoi debiti. Questa dei pagamenti è la priorità delle priorità», spiega Luca Murgianu, presidente regionale di Confartigianato, «il passaggio è importante perché permette di sbloccare il Patto di stabilità e mettere in circolo subito anche quei 360 milioni di euro del fondo unico delle autonomie, contabilizzati tra i residui passivi». Inoltre, Confartigianato annuncia che le imprese vigileranno sull'attuazione del decreto: «Controlleremo passo per passo con un nostro osservatorio», annuncia Murgianu, «e chiediamo che al più presto arrivino i chiarimenti sulla possibilità di compensare tutti i debiti, da certificare al più presto. Siamo pronti al confronto con Regione e Anci, ma bisogna fare in fretta».
Giuseppe Deiana

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