Oltre 7.000 presenze nel weekend scorso. Era atteso da cinque anni il concorso interprovinciale degli ovini di razza sarda iscritti all'albo genealogico. E l'impianto fieristico di Barumini è stato letteralmente preso d'assalto dagli allevatori provenienti da tutta la Sardegna, ma anche da Toscana, Lazio, Calabria e Sicilia, interessati ad acquistare il bestiame selezionato.
I NUMERI Alla rassegna hanno partecipato 23 imprese con circa 1500 capi, e altre sono rimaste escluse per la mancanza di spazio. «Nei box fieristici, in due soli giorni si sono concluse compravendita di ovini per un giro d'affari che si aggira intorno ai 100 mila euro», afferma Alessandro Serra direttore dell'Aipa (Associazione interprovinciale allevatori), che ha organizzato il concorso per gli animali di alto pregio, provenienti da Medio Campidano, Cagliari, Sulcis Iglesiente e Oristano. Sono stati acquistati capi pregiati, a iniziare dagli agnelli di sei mesi pagati anche duemila euro l'uno, il saccaio (un ariete giovane con più di 18 mesi) che vale circa 3 mila euro, e infine gli arieti miglioratori, che in alcuni casi raggiungono la quota di 8 e 10 mila euro ciascuno. Altre trattative si concluderanno invece anche nei prossimi giorni.
GLI ALTRI AFFARI Negli spazi fieristici si sono conclusi anche molti contratti per l'acquisto di vari tipi di mungitrici (con valori che variano da 18 a 23mila euro), oltre ad accessori del mestiere, dall'abbigliamento, ai coltelli e ai campanacci. Dunque, si può ipotizzare un giro d'affari tra ovini, attrezzature, macchinari e accessori, che supera abbondantemente i 500mila euro. Un segno di risveglio per l'economia agro-pastorale, che stenta nella ripresa. «Certo, se il latte ci venisse pagato oltre gli attuali 70 centesimi il litro, anche le nostre aziende potrebbero rinnovarsi e migliorarsi con ulteriori investimenti» puntualizzano in coro gli allevatori, spiegando perché sono stati limitati gli affari conclusi per l'acquisto di mezzi agricoli utili per il lavoro negli ovili, ma allo stesso tempo.
Quanto sia importante la realtà fieristica di Barumini per il settore degli ovini, infine, è rimarcata anche dal sindaco Emanuele Lilliu: «Bisogna rimettere in moto il settore agro-pastorale, fulcro economico del territorio e dell'intera Isola». Iniziando appunto dalla Marmilla, territorio all'avanguardia nel settore zootecnico, dove la selezione degli ovini è iniziata nel lontano 1928.
Carlo Fadda