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L'unione sarda. L'olimpionico di italiano

LICEO FERMI. Alessandro Bullitta medaglia d'argento alla finale di Firenze

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«La medaglia? È nello zaino. Pesa più del vocabolario». Alessandro Bullitta sorride mentre esibisce il trofeo di vetro di Murano riportato da Firenze. Lui, reduce da mille complimenti e applausi nel salone dei Cinquecento con il sindaco Matteo Renzi a fare gli onori di casa, è allievo della prima A del liceo scientifico Fermi, scuola proiettata con successo in ambiti nazionali. Per Alessandro ieri nell'istituto di via Veneto è giornata di festa dopo l'incoronazione di sabato sera a Firenze che poi coincide con il suo quindicesimo compleanno. È campione d'italiano, medaglia d'argento alle olimpiadi - sezione biennio - dove si sono confrontati i 64 studenti più brillanti d'Italia.
COMPETIZIONE «Il risultato finale? Non me l'aspettavo», confessa sebbene la sua insegnante Rosetta Palmas, che l'ha accompagnato, e il preside Bachisio Porru, che ha seguito preparazione e preselezione nella scuola con 200 alunni coinvolti, non avessero il minimo dubbio sulle sue potenzialità. Anche perché - senza che lui lo sapesse - era arrivato alla finale di sabato in testa ai dieci studenti più bravi d'Italia, promosso sui test di grammatica, sintassi, analisi e comprensione del testo. Tutto on line. Sabato l'atto finale con prove più impegnative: domande con risposta multipla e una riflessione di 155 parole sulla mostruosità. «È un concetto relativo per ogni persona. Ognuno di noi può intendere un'entità, un oggetto, una cosa, ma varia a seconda dell'ambiente», dice Alessandro facendo sintesi delle 155 parole valse la medaglia.
L'ESPERIENZA «Emozionato? Senz'altro per l'ambiente. Abbiamo fatto la gara nel salone dei Duecento». Il regalo più bello di questa esperienza che vale una borsa di studio del ministero dell'Istruzione con soggiorno di 7 giorni alla scuola italiana di Parigi? «Sicuramente le nuove amicizie, i ragazzi della Sardegna che ho conosciuto e tutti gli altri che ho incontrato». Il ricordo più importante? «Il sindaco Renzi ci ha incoraggiato, ci ha detto che la vittoria non è la medaglia, ma essere stati lì».
A CESENATICO Quasi a sorpresa Alessandro confessa che l'italiano non è la sua passione suprema. «Mi piace coltivare questo interesse per una corretta sintassi, è la lingua del mio Paese, ha una storia. Ma la matematica è un campo molto aperto». Non a caso - a dispetto della storica separazione tra cultura umanistica e quella scientifica - ora prepara la trasferta a Cesenatico alle olimpiadi della matematica del 9 maggio. Gioco a squadra con altri 15 coetanei del Fermi. Ancora voglia di primeggiare? «Il primo obiettivo è la sfida con se stessi. Dò sempre il massimo non per battere gli altri, ma per migliorare me stesso. È un modo anche scanzonato per capire cosa posso fare».
Marilena Orunesu

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