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L'unione sarda. Esordio da sindaco di Villa San Pietro, la sanità il suo cavallo di battaglia

IL PROFILO. Ex parlamentare del Pd, ha iniziato la sua carriera nella Dc

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Da Villa San Pietro al ministero della Salute: «Scusate, ma sono all'inaugurazione del ristorante di alcuni amici a Cagliari, magari a mente fredda capirò anch'io che cosa sta per capitarmi».
È emozionato, Paolo Fadda. Ha appena appreso dal segretario del Pd sardo Silvio Lai di essere stato nominato sottosegretario dal premier Enrico Letta e non nasconde la sorpresa per l'improvviso assedio telefonico sferrato da parenti, amici e cronisti: «Certo che mi fa piacere, è naturale che sia felice. Ma so anche che ci sarà subito da lavorare, e tanto». Poco importa se il suo nome sia scritto in fondo alla lista diramata un quarto d'ora prima delle 23 dal sito internet di Palazzo Chigi: «Gli ultimi saranno i primi», ci scherza su Fadda. Perché il suo non è un nome qualunque, nella politica sarda: fede democristiana mai rinnegata (della Dc è stato dirigente nazionale), già capogruppo del Ppi e segretario regionale della Margherita prima della fusione col Pds nel Pd, vanta una carriera che, dalla gavetta ai vertici, ripercorrere la storia moderna della sanità sarda. In sequenza, è stato presidente della Usl 20 di Cagliari dal 1982 al 1985, quindi assessore regionale dal 1995 al 1999, periodo in cui il manager dell'Asl 8 di Cagliari era il politico quartese Gino Meloni, padre di Marco, attuale deputato e tra i principali collaboratori di Enrico Letta. Carriera che ora corona, alla soglia dei 63 anni, con un prestigioso incarico nazionale: sottosegretario unico del ministro Beatrice Lorenzin, che di certo si avvarrà dei suoi consigli in un settore che chiede miglioramenti e semplificazione per essere più alla portata di cittadini e pazienti. «Dire che me lo aspettassi forse è troppo», aggiunge Fadda, che non è stato rieletto deputato alle ultime Politiche solo per la posizione defilata («sono pronto a rinunciare alla candidatura», confidò a febbraio ad alcuni amici) nella lista dei Democratici, per via di un risultato non del tutto all'altezza della fama nelle primarie. Ma che potesse essere ripescato come sottosegretario era nell'aria da tempo: «In mattinata avevo avuto sentore che le indiscrezioni potessero avere credito», conclude.
Sindaco storico di Villa San Pietro (ininterrottamente dal 1975 al 1995), consigliere regionale dal 1984 al 2006 quando, con la vittoria di un soffio del centrosinistra e di Romano Prodi alle Politiche diventa deputato. Ora il nuovo “lavoro” a Roma: non male per un giovane diventato presidente dell'Usl a 32 anni con un diploma da maestro in tasca e con l'ambizione di fare politica non solo dove conta.
Lorenzo Piras

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