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L'unione sarda. Peste, più controlli

Un altro vertice per debellare il contagio tra suini

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La peste suina africana continua a mettere a dura prova la filiera suinicola. Le azioni attivate dalla Regione stanno però producendo risultati positivi. In circa un anno gli ispettori sanitari hanno controllato oltre 14 mila aziende suinicole e 1338 allevatori hanno deciso di mettere in regola i loro capi. I dati sono emersi durante il vertice convocato ieri a Villa Devoto dal presidente della Regione Ugo Cappellacci. All'incontro hanno partecipato il commissario delegato per l'emergenza Gilberto Murgia, gli assessori della Sanità De Simona Francisci, dell'Agricoltura Oscar Cherchi e dell'Industria Antonello Liori, il prefetto di Cagliari Alessio Giuffrida, il presidente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale Paolo Terzo Sanna e i rappresentanti del Corpo forestale.
Il prefetto si è impegnato a promuovere una conferenza regionale sulla questione. La Regione sta puntando sull'intensificazione dei controlli sanitari e di biosicurezza, sul blocco degli indennizzi e sulla lotta al pascolo clandestino. Per quest'ultimo aspetto, è stato ribadito che ci sarà tempo solo fino al prossimo 30 giugno per regolarizzare gli allevamenti di suini non ancora censiti dal sistema sanitario. Gli animali che non risulteranno registrati, saranno abbattuti. C'è, inoltre, attesa per il passaggio in Consiglio regionale del disegno di legge della Giunta, incentrato sui 6 milioni di euro destinati alla predisposizione di recinzioni per i suini.
A breve dovrebbe arrivare anche il resoconto delle ispezioni della Commissione europea, compiute a marzo scorso nell'Isola. Il presidente Cappellacci ha chiarito poi che «occorre intensificare il lavoro e fare uno sforzo perché l'Europa non concederà all'Italia nuove deroghe. È necessario studiare insieme una «exit strategy». (e.b.)

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