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L'unione sarda. Volevano rubare un dolmen, quattro nei guai

BITTI. Denunciati

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Stavano caricando sul pick-up la trave di un dolmen, monumento megalitico che pure a pezzi è richiestissimo sul mercato nero dei reperti archeologici. Un'accusa pesantissima per quattro giovani di Bitti denunciati l'altro ieri dalla Forestale e segnalati alla Procura di Nuoro. Da settimane i ranger della stazione di Bitti tenevano d'occhio il sito nuragico in località “Sa icu ruia”, in un terreno privato. Qui erano state segnalate le incursioni dei tombaroli e per questo gli agenti avevano deciso di sorvegliare la zona. Martedì scorso, l'arrivo dei quattro che hanno caricato la trave del dolmen sul pick-up ed erano pronti a ripartire. A quel punto l'intervento degli uomini della Forestale che, dopo aver identificato i tombaroli, hanno fatto scattare la denuncia a piede libero.
IL TESORO NURAGICO Le campagne di Bitti, per la maggior parte terreni di proprietà privata, custodiscono un vero e proprio tesoro di monumenti preistorici e della civiltà nuragica. Soltanto il sito di Su Romanzesu, straordinario gioiello della storia, è affidato a una cooperativa che cura anche i musei del paese. L'area di Su Romanzesu, complesso abitativo nuragico esteso per oltre sette ettari, racchiude un centinaio di capanne, cinque edifici di culto (un tempio a pozzo e quattro a megaron) e un grande recinto cerimoniale. L'area si sviluppa attorno al tempio a pozzo, costruito nella roccia dalle cui fenditure sgorga l'acqua sorgiva. Un sito molto apprezzato e visitato dagli appassionati di archeologia e storia della Sardegna nonché dalle scolaresche. Un sito che è un esempio di buona gestione e cura. Ma i salti di Bitti custodiscono tanti altri tesori archeologici. Un patrimonio che di tanto in tanto attira l'interesse dei tombaroli e dei trafficanti di reperti archeologici.

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