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L'unione sarda. Una boccata d'ossigeno per le imprese dal taglio di 3 anni dell'Irap

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Una delle novità più importanti della manovra finanziaria è rappresentata dalla riduzione dell'Irap (Imposta regionale per le attività produttive), al 70% per le imprese ed enti locali e all'1% per l'amministrazione statale: l'obiettivo è «rilanciare l'economia isolana». Il provvedimento verrà applicato al triennio 2013-2015 e, secondo le stime, metterà in circolo 240 milioni di euro. La decisione del Consiglio regionale è stata accolta favorevolmente anche se è stato posto qualche accento dai Riformatori che hanno chiesto «una riforma strutturale» e dai sindacati, «preoccupati per la copertura finanziaria relativa alla sanità».
Il taglio dell'Irap libera risorse per 240 milioni di euro che potranno contare su una copertura finanziaria derivante dalla restituzione dell'Imu (25 milioni), dalla sanità (70 milioni) e dai residui perenti (80 milioni). Le aliquote si differenziano a seconda dell'ambito in cui operano le imprese. Per le attività del settore del credito e delle finanziarie, l'aliquota passa dal 5,8% all'1,7% mentre per le attività produttive sarà l'1,1% invece che l'attuale 3,9%. Le imprese che si occupano di pesca e agricoltura verseranno lo 0,5% rispetto all'1,9% mentre gli enti pubblici regionali avranno una tassazione del 2,5% e non più 8,5%. Le risorse liberate avranno una destinazione obbligatoria che prevede per i Comuni interventi sul contrasto alla povertà, cantieri e riqualificazione dei centri storici. Per le Province, invece, sono previsti interventi sulle scuole.
Matteo Sau

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