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L'unione sarda. Bilancio, sì col brivido

Il documento contabile passa con 41 voti a favore, 31 contro Giallo sui 30 milioni per la Cig. Cappellacci: «Svolta anti-crisi»

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Gli ultimi brividi arrivano da una raffica di voti segreti, chiesti da Gian Valerio Sanna (Pd) nella discussione finale sul bilancio. Per quattro volte la maggioranza tiene botta, ma in due va sotto: la cosa comunque non altera la manovra 2013, che passa in serata con 41 sì e 31 no. «Una Finanziaria di rilancio per le imprese e di sostegno alle famiglie», dicono il governatore Ugo Cappellacci e l'assessore al Bilancio Alessandra Zedda. Spunta però un giallo: per un disguido salta il disegno di legge collegato alla manovra, e questo - secondo alcuni - metterebbe addirittura a rischio l'intervento da 30 milioni sulla cassa integrazione, appena concordato tra i due schieramenti.
IL CASO Con la manovra di solito si approva l'ordine del giorno che indica i provvedimenti collegati, dunque prioritari. Ma stavolta la maggioranza lo presenta in ritardo, e parte dell'opposizione (tra cui, pare, il Psd'Az) non accoglie la richiesta del capogruppo Pdl Pietro Pittalis di consentirne comunque la votazione.
«Non ci resta che ritirarlo», conclude Pittalis, «ma nel collegato dovevamo inserire il provvedimento per i cassintegrati». In effetti l'emendamento approvato ieri (dopo l'intesa del giorno prima) “libera” 30 milioni per gli ammortizzatori sociali, ma serve un'altra norma per renderli effettivi. «Noi avremmo ammesso l'odg», precisa il capogruppo Pd Giampaolo Diana, «ma in ogni caso non ci saranno conseguenze: basta portare in aula la legge sulla cassa integrazione con la procedura d'urgenza».
IL DIBATTITO Proprio l'insufficienza dei sussidi ai lavoratori, ribadisce Diana nel dibattito conclusivo, è una delle carenze che restano nella manovra: «Avevamo indicato la possibilità di recuperare 75 milioni, la maggioranza l'ha respinta». Sempre dal Pd, Franco Sabatini sottolinea che «questa è la Finanziaria del Consiglio, non della Giunta: il testo originario è stato completamente stravolto».
Invece Pittalis, a nome della maggioranza, parla di «manovra di svolta, con novità importanti sulla fiscalità e non solo. Merito dell'impegno di tutta l'aula e dell'assessore Zedda: spero che anche su altri interventi di rilievo si possa collaborare». Zedda e Cappellacci mettono in evidenza, oltre a Irap e Cig, i «5 milioni del fondo di garanzia per le imprese, i 5 della flotta sarda e i 10 che consentiranno ai disoccupati di usufruire per tre anni di un reddito di comunità da 500 euro al mese, con la moneta complementare».
SCRUTINI SEGRETI Nella volata finale, l'unico vero smacco per il centrodestra arriva per un solo voto (segreto): con 35 sì e 34 no passa la norma Pd che sfila i 2,8 milioni per l'agenzia Sardegna promozione. «Un segnale chiaro, è un ente inutile», spiega il primo firmatario Giuseppe Cuccu: «I dipendenti non rischiano, ci sono in cassa 4,1 milioni». In altri cinque voti segreti, sulla pubblicità istituzionale, solo in un caso (37 sì, 34 no) riesce il blitz del Pd, che cancella 180mila euro.
Tra gli emendamenti al bilancio, da segnalare quello (primo firmatario Luigi Lotto del Pd) che riserva un milione all'intervento urgente per risolvere il problema della frana sulla 131 a Florinas. Decisivo il sostegno dell'Udc, che poi con Giulio Steri polemizza sull'assenza dell'assessore Nonnis (Riformatori). Ribatte Franco Meloni: «È a Roma per la conferenza Stato-Regioni».
Giuseppe Meloni

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