La Finanziaria, seppur col brivido per la votazione sul bilancio, è stata approvata dal Consiglio. Accanto al taglio dell'Irap, resta in sospeso la questione dello sforamento del Patto di stabilità . In ogni caso, l'assessore alla Programmazione Alessandra Zedda è soddisfatta: «Abbiamo scritto in senso assoluto una bella pagina di politica», dice, «nell'interesse esclusivo della Sardegna e dei sardi».
Risultato centrato?
«Decisamente. È inutile non prendere atto del ritardo, visto che siamo andati oltre l'esercizio provvisorio. Ma il tempo ha permesso di apportare migliorie su Irap e adeguamento del Patto di stabilità . Aspetto che fa emergere la necessità di riconoscere per la Sardegna una maggiore capacità di spesa».
Ma alla fine è mancata la spallata al Patto di stabilità .
«Ci sarà . Stiamo dicendo al governo che vogliamo trattare, ma con condizioni certe. Tra tutte, la sentenza della Corte costituzionale e le entrate iscritte nel bilancio dello Stato nell'ultimo rendiconto. Si sappia che se non arriveranno risposte contrarremo un mutuo per allargare in autonomia il plafond del Patto».
E sui debiti della Regione si può intervenire?
«Il decreto legge 35 e le norme inserite in Finanziaria consentono di far uscire dal Patto i trasferimenti del fondo unico e il debito commerciale della Regione e dei Comuni verso le imprese: circa un miliardo».
Il Sardex esce ridimensionato.
«Sarà sperimentato da luglio. È stato ridotto a 10 milioni, ma crediamo in quest'atto di politica monetaria».
In compenso avete ridotto l'Irap, giusto?
«È una manovra straordinaria da 240 milioni, unica in Italia per dimensione. Consente alle imprese di abbattere l'imposta del 70% dal primo gennaio 2013. Le imprese verseranno a giugno solo l'acconto del 30%».
Il taglio per tre anni porterà davvero una boccata d'ossigeno alle imprese?
«Oltre ad essere mal sopportata, l'Irap incide sui bilanci delle aziende. Crediamo che il taglio possa contribuire al mantenimento dell'occupazione».
Può dare qualche assicurazione ai cassintegrati sui 30 milioni per i sussidi?
«Sugli ammortizzatori sociali abbiamo sempre fatto la nostra parte, anche quella che dovrebbe garantire il governo. Abbiamo pensato alle fasce che più hanno bisogno, in Finanziaria. Per dare una scossa contro la crisi».
Illustri i campi d'azione.
«La famiglia, con il fondo di garanzia, il sostegno alla povertà e alla non autosufficienza. I lavoratori, con il credito di imposta che permette di effettuare assunzioni a tempo indeterminato andando ad abbattere il cuneo fiscale delle imprese, per le quali si aggiungono i trasferimenti ai consorzi fidi per l'incentivazione del credito. I disoccupati con la moneta complementare, le politiche attive per il lavoro e i cantieri comunali destinati all'occupazione. E i cassintegrati».
Per i loro sussidi però bisognerà approvare una nuova norma.
«Non ci saranno ostacoli. A maggior ragione attendiamo che lo Stato ci riconosca l'adeguamento della capacità di spesa e una quota consistente del miliardo stanziato per gli ammortizzatori sociali. Ricordo che la Regione compartecipa alla spesa sanitaria, ai trasporti, all'istruzione, ai finanziamenti degli enti locali».
Torna in mare la flotta sarda.
«Con cinque milioni sarà attivata entro settembre, ci auguriamo con l'ok della Commissione europea. È un intervento su cui crediamo: non possiamo stare in ostaggio delle compagnie».
Per la rete dei trasporti non si poteva fare di più?
«Intanto è in corso la gara per la continuità territoriale aerea e speriamo che possa esserci una partecipazione robusta delle compagnie. Faremo di tutto affinché i sardi possano viaggiare con le tariffe della continuità per tutto l'anno e chi vuole venire in Sardegna sia agevolato da tariffe incentivanti».
E per l'industria?
«Sono stati stanziati 20 milioni per la Carbosulcis, 8 per la Fluorite di di Silius. Grande attenzione è stata data alla sicurezza del territorio, in particolare al dissesto idrogeologico, alle attività della protezione civile e alla tutela ambientale».
Lorenzo Piras