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L'unione sarda. «Province, via tutte»

Arbau (La Base): modificare la Costituzione

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Le otto Province sarde destinate all'eliminazione alla scadenza naturale, per dare vita a un sistema amministrativo che prevede due soli livelli: Regione e Comuni. È l'idea di Efisio Arbau, consigliere regionale del movimento La Base, contenuta in una proposta di legge di modifica del Titolo V della Costituzione e presentata ieri a Cagliari. Una modifica che arriva da «un portatore sano del Referendum», dice Arbau, convinto che «i territori debbano essere protagonisti di una nuova fase».
Nello schema ipotizzato dal leader della Base, «la Regione dovrà legiferare, mentre i Comuni saranno chiamati a spendere le risorse». Quindi si occuperanno della gestione dei territori e dei servizi attraverso «unioni volontarie basate su interessi specifici e non decise in maniera obbligatoria». Un'altra novità riguarda le Comunità territoriali, che saranno «otto conferenze dei sindaci per interventi di area vasta», dichiara Arbau.
L'iter dell'approvazione prevederebbe, come prima tappa, il via libera del Consiglio regionale. Poi il testo dovrebbe ovviamente essere approvato dalle Camere. Se la proposta diventasse legge, sostiene il promotore, ci sarebbe «un taglio della burocrazia e un notevole risparmio di risorse». L'obiettivo è «permettere ai cittadini di avere il controllo diretto sull'attività delle amministrazioni, per una politica fatta dalle persone e non dalle sigle».
Del sistema attuale, Arbau critica proprio «l'eccessiva burocrazia» causata dal rapporto tra Regione, Province, Comunità montane, Unioni dei comuni e Comuni: «Attualmente la Regione centralista decide come spendere le risorse, con tempi troppo lunghi». (mat. s.)

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