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L'unione sarda. Aziende escluse dal bando, è scontro

REGIONE. Circa 300 imprenditori non potranno ricevere contributi per le assunzioni di lavoratori svantaggiati

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Rischia di provocare una serie di licenziamenti, l'esclusione di circa 300 aziende dai contributi previsti sul credito d'imposta per il nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno. Tanti imprenditori, incoraggiati ad assumere a tempo indeterminato lavoratori svantaggiati, dopo avere inoltrato la domanda per avere il beneficio, sono rimasti in attesa di una comunicazione da parte della Regione, che non è mai arrivata.
LE ESCLUSIONI Le imprese ammesse nella graduatoria definitiva, che prevede un contributo totale di 14.034.556,26 euro, sono state in totale 804, anche se 3 sono state escluse per irregolarità contributiva e 5 sono state sospese. Sono state poi 787 le istanze non finanziabili per carenza di risorse e 299 le aziende non ammesse, che avrebbero potuto dividersi un importo complessivo di 6.333.574,74 euro. I titolari delle imprese rimaste fuori, o i loro consulenti del lavoro, non hanno inviato la nota di adesione per richiedere il beneficio entro il 20° giorno successivo alla pubblicazione della determinazione dell'assessorato regionale del Lavoro. «Ci sono arrivate tante segnalazioni», spiega Mauro Carta, presidente delle Acli provinciali di Cagliari, «da parte di imprenditori che dicono di non avere ricevuto alcun avviso e che pur essendo stati ammessi in graduatoria all'inizio, sono stati poi esclusi». La graduatoria provvisoria è stata pubblicata il 28 marzo scorso, venerdì prima di Pasqua. Nel nuovo avviso rettificato era spiegato che la nota di adesione doveva essere inoltrata alla Regione entro 20 giorni e non più 30, come previsto nel primo avviso. «A febbraio scorso», chiarisce Sebastiano Ledda, consulente del lavoro di Nuoro che ha scoperto ieri l'esclusione di un'azienda ammessa provvisoriamente, «c'è stata una determinazione dell'assessorato del Lavoro dove si chiedeva l'invio di una nota di adesione. Nel bando iniziale c'era scritto che si doveva dare una comunicazione entro 30 giorni. La comunicazione non c'è stata. A meno che in Regione non intendano semplicemente la pubblicazione nel sito della Regione».
LA REGIONE Dagli uffici dell'assessorato del Lavoro replicano che «l'articolo 7 del bando è stato modificato a febbraio scorso. È stata data notizia agli ordini professionali. L'accorciamento dei tempi, da 30 a 20 giorni, è stato necessario per predisporre la graduatoria definitiva entro i tempi prescritti dal Ministero. Tutto è stato fatto secondo le norme. Non sono state mandate comunicazioni particolari, perché si è trattato di un avviso pubblico».
Eleonora Bullegas

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