Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. Mecenati nella cultura, è polemica

Logias replica a Rosas

Condividi su:

Nuoro invoca nuovi mecenati che sostengano la cultura in debito d'ossigeno finanziario e sull'argomento le polemiche si susseguono. A Gianfranca Logias, assessore provinciale competente, non sono piaciute le esternazioni di Fabio Rosas, gioielliere che aveva accusato l'amministrazione di Piazza Italia e lei in particolare di aver sostanzialmente chiuso la porta alla collaborazione dei privati nel settore.
LA LINEA DELL'ASSESSORE «Il mio dialogo con Rosas - dice Logias - si è limitato a un incontro informale avvenuto a marzo di un anno fa. Un unicum. Nell'occasione ho espresso un mio convincimento, sostenendo che la cultura deve essere pubblica e non può delegare il privato a sostenerla, senza ovviamente precludere iniziative adottate dal privato. Non sono entrata nel merito delle proposte di Rosas, che dal giorno non ho più visto. Non mi ha mai chiesto ufficialmente un incontro, per cui non capisco come possa dire che io dissenta da lui su tutta la linea».
MAN E PROVINCIA Gianfranca Logias ritiene che la Provincia abbia sempre fatto la parte che le compete, «anche attraverso le iniziative del museo Man, una sua espressione. Mi meraviglia - osserva l'assessore - che Rosas citi il Man per quanto riguarda Magie d'inverno e poi sostenga che la Provincia rifiuta la collaborazione».
NUOVE REAZIONI Il botta è risposta tra Rosas e Logias è solo parte del dibattito che monta attorno alla questione cultura. Il presidente di Confindustria nuorese, Roberto Bornioli, ritiene che i sostegni alla cultura da parte delle aziende rientrino «nell'ottica di una responsabilità sociale di impresa. Tutto ciò però - osserva il leader dell'associazione degli industriali - si scontra con le difficoltà che derivano dal momento di crisi. Per le aziende non è semplice trovare risorse da destinare a questi fini». In ogni caso Bornioli ritiene che i mecenate non manchino. «Ci sono imprenditori - ricorda - che hanno svolto questa attività meritoria preferendo mantenere il più assoluto anonimato».

Condividi su:

Seguici su Facebook