I grillini sardi non fanno drammi. Anzi: «Non ne abbiamo motivo, ad Assemini andiamo al ballottaggio e chi parla di flop anche a livello nazionale non sa che alle amministrative il nostro trend era questo anche prima», ha ricordato a caldo Emanuela Corda, deputato pentastellato: «Noi non abbiamo liste con portatori di voti ed è questo che ci differenzia dai partiti».
IL SENATORE M5S Concetto ripreso dal senatore cagliaritano Roberto Cotti: «Non siamo un partito, noi parlamentari non abbiamo alcun ruolo sulle strategie locali. Mi aspettavo il risultato di Assemini dove sono in campo un candidato sindaco e una lista forti, di persone vicine al movimento fin dagli albori. Anche a Senorbì, dove eleggiamo Michele Schirru in Consiglio, è andata bene». Sul mancato exploit (nel raffronto con le Politiche) dice: «Il voto alle amministrative è per la persona. E i voti premiano o chi ha visibilità, o chi si è messo in luce per particolari doti e, spesso, chi fa clientelismo. Pur schierandoci per il ripristino delle preferenze anche per le Politiche, noi siamo neofiti». L'obiettivo, dopo il ballottaggio ad Assemini, sono le Regionali: «Siamo quasi pronti, ci stiamo preparando seriamente. Siamo al lavoro sul programma e sulle regole per individuare i candidati».
IL SEGRETARIO DI SEL Per Michele Piras, segretario di Sel, il vero vincitore è l'astensione, «indicazione evidente del drammatico malessere sociale e segnalazione chiara di una proposta politica che non trasmette più fiducia né speranza all'elettorato. Vale per tutti, trasversalmente e senza attenuanti». Secondo il deputato vendoliano «il centrosinistra registra una positiva ma insufficiente tenuta che deve far riflettere sia sul tema del rinnovamento, su cui si è investito ancora troppo poco, che sui limiti politici, progettuali e programmatici. Abbiamo urgenza di aprirci a componenti nuove della società e della politica sarda: ai giovani e alle necessità di una terra ferita dalla disoccupazione e dalla precarietà». (lo. pi.)