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L'unione sarda. Il mea culpa del Pdl

L'appello di Nizzi: ritroviamo l'unità, il partito diviso perde sempre Giampaolo Diana (Pd): segnali incoraggianti in vista delle regionali

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Il Pdl fa mea culpa, il Pd festeggia ma senza esultare troppo. L'obiettivo delle Regionali è ancora lontano, ma i due maggiori schieramenti traggono comunque spunti positivi dal voto amministrativo. A guardare le rispettive performance nei grossi centri, cioè Iglesias e Assemini, pur non prestando eccessiva attenzione a numeri assolutamente parziali, si può parlare di una vittoria del Pd, confortata da numerose affermazioni in paesi piccoli e piccolissimi dove, nelle liste civiche, la presenza dem era comunque forte. Ad Assemini il centrosinistra va al ballottaggio: non col centrodestra ma con i grillini, e questo è già un punto di vantaggio per la coalizione che alla Regione sta all'opposizione. A Iglesias il Pdl diviso approda al secondo round (dopo aver rischiato di perdere subito) grazie anche alla furia trascinante della civica messa su dall'Udc di Giorgio Oppi.
L'ANALISI Settimo Nizzi, coordinatore del Pdl, ne prende atto. E pur sottolineando che «è un'esagerazione parlare di vittorie o sconfitte in questo test», ammette: «Ad Assemini abbiamo preso una batosta e dobbiamo riflettere sugli errori commessi. A Iglesias il Pdl non ha trascinato come avrebbe dovuto: semplice, dove ci presentiamo divisi gli elettori ci puniscono. Ed è strano che non si riesca a sfondare in una città che può vantare diversi esponenti di spicco della politica regionale». Nizzi non li nomina, ma il riferimento è al deputato Pili, alla presidente del Consiglio regionale Lombardo e allo stesso governatore Cappellacci. Nizzi conclude con un invito: «L'unità va ritrovata non solo in vista del ballottaggio ma anche nella prospettiva del voto regionale. Nessuno deve fare la voce grossa o stigmatizzare gli errori del passato. Tutti abbiamo sbagliato, ma dobbiamo ripartire con slancio lasciando perdere le contrapposizioni interne che gli elettori hanno dimostrato di non gradire».
IL GOVERNATORE Concetto che il governatore Ugo Cappellacci tiene a ribadire, pur evidenziando il vero aspetto di questa tornata elettorale: «Anche chi ha votato M5S alle Politiche domenica e ieri è rimasto a casa», dice. «L'astensionismo galoppante è il segno della disaffezione verso la politica: occorre fare uno sforzo per far capire ai cittadini che la politica non è imbroglio, ma servizio e cosa comune di cui riappropriarsi». Cappellacci ritorna sull'appello di Nizzi, per ora in vista del ballottaggio a Iglesias: «L'unità è necessaria sempre e non può che essere questo il mio auspicio. Ma soprattutto spero che i cittadini vadano a votare». Chi fa festa è Fratelli d'Italia, per i risultati colti ad Assemini e a Iglesias ma non solo: «Adesso c'è da vincere il ballottaggio di Iglesias e non faremo mancare il nostro sostegno», dicono Antonello Liori e Salvatore Deidda. «Fratelli d'Italia cresce in Sardegna come è cresciuta nel resto d'Italia. Diversi esponenti sono stati eletti all'interno di liste civiche».
IL CENTROSINISTRA Più soddisfatti i commenti nel Pd, dove il segretario Silvio Lai legge «positivamente il risultato in prospettiva, anche se prima dobbiamo vincere a Iglesias e ad Assemini». Ma è il capogruppo in Consiglio Giampaolo Diana a parlare a carte scoperte: «Senza trionfalismi eccessivi, il voto è andato oltre le aspettative. Il risultato è incoraggiante e mi fa dire che il consenso ai nostri amministratori in tutta l'Isola premia gli sforzi del centrosinistra. Il voto fa emergere il bisogno dei sardi di un partito di sinistra e progressista che sia in grado di governare la Regione. Dobbiamo sentire questa responsabilità e lavorare per superare le divisioni interne, offrendo ai sardi la possibilità di un'alternativa al centrodestra di Cappellacci e al suo governo che ha fatto perdere credibilità istituzionale all'Isola dentro e oltre i confini. Questo voto», conclude Diana, «ci spinge a consolidare il centrosinistra e a iniziare a lavorare per un nuovo modello di Sardegna».
Lorenzo Piras

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