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L'unione sarda. Galsi, rinvio che sa d'addio

La decisione sull'opera slitta al 31 maggio 2014

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La decisione definitiva sulla realizzazione del Galsi slitta di un anno, ma questo ennesimo rinvio potrebbe essere la pietra tombale sul metanodotto tra l'Algeria, la Sardegna e la Toscana. Ieri a Milano si è svolta l'assemblea della società Galsi, costituita ormai dieci anni fa per realizzare il gasdotto e partecipata oltre che dalla Regione, attraverso Sfirs (con una quota dell'11,6%), dall'algerina Sonatrach (41,6%), da Edison (20,8%), Enel produzione (13,5%) e gruppo Hera (10,4%). La decisione presa al termine dell'incontro è quella di rinviare al 31 maggio 2014 le scelte definitive sul finanziamento dell'opera. Anche se la Regione si è detta contraria.
LA REGIONE L'amministrazione regionale, attraverso la Sfirs, tuttavia, ha fatto sapere di voler mettere fine a questo continuo slittamento della decisione su un'opera strategica per la Sardegna. Le perplessità degli algerini di Sonatrach nascono dal forte calo dei prezzi sul mercato del gas, che quindi non darebbero sufficienti garanzie per ripagare il consistente investimento da mettere in campo. Da qui la richiesta, avanzata ieri dal presidente della Sfirs Tonino Tilocca durante l'assemblea, di rivedere i patti sociali. «Per noi una nuova scadenza fissata al 31 maggio del prossimo anno è di sicuro eccessiva», spiega Alessandra Zedda, assessore regionale della Programmazione, «per cui per ora abbiamo deciso di rimanere dentro la società, con una partecipazione di undici milioni di euro, ma allo stesso tempo chiediamo di rivisitare i patti parasociali entro il 18 settembre».
LE ALTERNATIVE Il Galsi, dunque, non è più l'unica soluzione possibile per la metanizzazione dell'Isola. «Stiamo valutando anche altre possibilità», aggiunge l'assessore Zedda. Intanto, una potrebbe essere quella di realizzare un gasdotto tra la Sardegna e la Toscana, con un collegamento tra Piombino e Olbia, ma di questo la Regione dovrà discutere con il governo, anche per trovare eventuali fonti di finanziamento, visto che le autorizzazioni per quest'opera ci sono già.
Un'altra ipotesi, tuttavia, potrebbe essere quella di realizzare un gassificatore sulle coste dell'Isola, magari in uno dei porti industriali vicini ai poli produttivi più importanti, per esempio a Porto Torres o a Portovesme, e potenziare le reti di bacino all'interno della Sardegna per garantire così il metano a imprese e famiglie.
ENI E SONATRACH Intanto, proprio ieri si è appreso che Eni e Sonatrach hanno rivisto i contratti di fornitura di gas dall'Algeria, per l'anno in corso e per il prossimo, riducendo dunque le quantità di metano destinate all'Italia.
Giuseppe Deiana

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