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Unione sarda. Obama è in vantaggio

Il presidente vince in Ohio mentre in Florida è testa a testa Molti Stati sono ancora in bilico quando in Italia è l'alba

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L'America sceglie chi guiderà il Paese per i prossimi quattro anni. È un'America più che mai divisa, lacerata da anni di crisi che hanno esasperato il confronto politico. Non a caso i sondaggi fino all'ultimo hanno confermato un sostanziale testa a testa tra Barack Obama e Mitt Romney. Con lo spettro del pareggio dietro l'angolo. E l'incubo che possa finire come nel 2000, quando tra George W.Bush e Al Gore si andò al riconteggio dei voti in Florida.
I PRIMI RISULTATI Quando sono chiusi i seggi nei maggiori Stati della costa orientale, è ancora presto per dati certi anche nei territori considerati decisivi, ma i due candidati, secondo previsioni, exit poll e primi scrutini, sono testa a testa in Florida mentre Obama è in vantaggio, di un soffio, in Ohio, negli Stati considerati l'ago della bilancia di questa tornata elettorale negli Usa.
L'eventuale vittoria in questi due territori garantirebbe di fatto la riconferma del presidente alla Casa Bianca. In Florida, con 29 grandi elettori, secondo la Cnn, intorno alle 3,40 di notte, i due contendenti erano entrambi al 49,6%. In Ohio (18) secondo la proiezione Cnn il presidente era in testa, mentre per Fox i due candidati erano pari. Vantaggio per Romney invece in Virginia (13), con lo sfidante al 51,5%.
Secondo i siti Internet Mitt Romney aveva conquistato complessivamente, fino a quel momento, 154 grandi elettori (su 270 necessari alla vittoria nella corsa alla Casa Bianca) mentre Barack Obama era arrivato a 158. Quest'ultimo avrebbe vinto in Wisconsin, un altro Stato tra quelli considerati in bilico, in New Ampshire, Pennsylvania e in Arkansas, mentre Romney era in vantaggio in numerosi territori centro meridionali, come Texas, Oklahoma e Indiana.
LA LUNGA NOTTE Il timore è che lo spoglio possa andare per le lunghe. Gli scenari più “catastrofici” sono quelli di un riconteggio in Ohio che, con le sue complesse procedure, potrebbe causare un rinvio di settimane per l'annuncio del vincitore. Anche fino a dicembre, scrive il New York Times, con decine di azioni legali.
E mentre in tutto il Paese - dalla East alla West Coast - l'affluenza è apparsa sostenuta, i due candidati hanno seguito gli sviluppi dalle rispettive roccaforti: il presidente americano a Chicago, in Illinois, e il candidato repubblicano a Boston, in Massachusetts, lo Stato di cui è stato governatore. «Sono fiducioso di avere i voti per vincere», si è lasciato andare Obama nel corso di una visita a sorpresa in un piccolo comitato elettorale della sua città, dove militanti e volontari del partito democratico facevano le ultime telefonate sulla base di liste di elettori ancora indecisi.
ULTIMI APPELLI L'appello ad andare a votare sembra comunque essere stato accolto alla grande dagli americani. Anche in alcune delle zone colpite dall'uragano Sandy, nonostante i disagi e i seggi soppressi o improvvisati. Mentre spettrale appare Atlantic City, la Las Vegas della costa orientale devastata dall'uragano, con seggi e casinò aperti ma pressoché deserti. Lunghissime invece le file da New York a Miami. In tutta la Florida l'affluenza alle urne è stata massiccia, con ore di coda sotto il sole da cui migliaia di elettori si sono difesi con ombrelli e ombrelloni.
Problema contrario in Virginia, altra terra di elettori indecisi, con la gente costretta in fila nonostante il freddo gelido. Attesa anche per i risultati del Congresso, con gli americani che votano anche per il rinnovo dell'intera Camera dei deputati - attualmente in mano ai repubblicani - e per quello di un terzo del Senato fino ad oggi a maggioranza democratica. Assieme a una valanga di referendum, dalla legalizzazione della marijuana a quella delle nozze gay.
I DISCORSI Entrambi i candidati alla Casa bianca, ieri notte, hanno detto di essere pronti a pronunciare il discorso della vittoria. «Ho appena finito di scriverlo, sono 1.118 parole», ha annunciato Mitt Romney. «Non do mai nulla per scontato: ho sempre due discorsi pronti», ha replicato Barack Obama a una radio di Denver, nel Nevada.

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