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L'unione sarda. I tenores del Massachusetts

Quattro americani scoprono il canto dei pastori

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Dalla costa orientale degli Stati Uniti fin nel cuore della Sardegna lungo il solco del canto a tenore, marchio e sostanza della terra dei nuraghi. Hanno riempito la sala della biblioteca Satta, lunedì, le quattro voci americane, primi cultori ed esecutori di melodie sarde a cuncordu . L'occasione una tappa del progetto identitario Interior/Intro di Rai Sardegna insieme all'associazione di Bitti Mialinu Pira e il Consorzio Satta, coronato dal documentario Boghes , del giornalista Antonio Rojch che ospita anche una performance dei quattro dal Massachusetts. Trait d'union la Mialinu Pira e il quartetto a cuncordu costituito da Omar Bandinu, etnomusicologo, Marco Serra, Bachisio Pira e Arcangelo Pittudu.
SCOPERTA VIA WEB Galeotto fu Youtube: un video pubblicato in rete da Bandinu nel 2008, in cui oche , mesu oche , bassu e contra risuonano smembrate. È la folgorazione per Doug Paisley, Gideon Crevoshay, Avery Book, Carl Linich, studiosi, ricercatori oltre che essi stessi cantori, che, appena intercettano il filmato, si appassionano a questo genere esotico scaturito dalla pancia di un'isola antichissima del Mediterraneo. E quando Linich scrive la prima mail al sodalizio di Bitti per stabilire un contatto, senza convenevoli e giri di parole esordisce: «Ciao, mi chiamo Carl e sono sa contra , noi proviamo a Brooklyn». A stretto giro la risposta di Bandinu: «Ciao, mi chiamo Omar, sono su bassu e noi proviamo in sa 'inza de Pirettu ».
NUORESI SORPRESI Due sere fa nell'auditorium della Satta gli stranieri ribattezzatisi Tenore de Atterue (suggerimento dello stesso Bandinu) hanno fatto scalpore. Esibizioni e dibattito a corollario dell'inedita squadra sardo-americana, con il coordinamento dello scrittore Natalino Piras, anche lui di Bitti: «Siamo soddisfatti per come è andata la serata», dice, «sono accorsi in tanti, la sala era gremita. Ad affascinare il folto pubblico è stata soprattutto la scelta di questi quattro tenores di calarsi totalmente in una tipologia musicale che è la matrice della nostra identità». Un'identità che Paisley, Crevoshay, Book e Linich hanno scelto di saggiare in prima persona. E tutto grazie alla rete: «A dimostrazione», osserva Paquito Farina dell'associazione Mialinu, «di quanto aveva preconizzato già Michelangelo Pira nel Villaggio elettronico in cui prospettava un futuro di interscambi grazie a un circuito che travalicava i canali classici della comunicazione».
VIAGGIO DI STUDIO Per 20 giorni gli americani hanno visitato i centri più rappresentativi del canto a tenore, da Bitti a Nuoro, passando per Fonni, Mamoiada e altri paesi. Una full immersion, culminata nell'appuntamento nuorese, cui hanno preso parte tra gli altri anche il presidente dell'Isre Bruno Murgia, il commissario della Satta Vannina Mulas e il sindaco di Nuoro Sandro Bianchi.
Francesca Gungui

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