Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. L'Ue: aiuti illegali alle low cost

«I tre aeroporti sardi hanno favorito le compagnie»

Condividi su:

di Augusto Ditel
La mannaia dell'Europa si abbatte sul settore del trasporto aereo, al punto che le compagnie low cost (Ryanair, ma non solo) rischiano seriamante di lasciare la Sardegna e non operare più negli aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia. Guai per i sardi, e il loro diritto alla mobilità. Guai grossi per la Regione, chiamata a difendersi dall'accusa di aver aiutato illegalmente le società di gestione dei tre scali aeroportuali, con l'erogazione di poco meno di 30 di milioni di euro. Questi soldi - secondo la tesi dell'Ue - sarebbero poi stati trasferititi alle compagnie che operano nell'isola.
LO STATO Il procedimento ufficiale, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, tira in ballo lo Stato italiano, ma poi - con argomentazioni sviluppate in diciassette pagine fitte fitte, che rifanno la storia di un'antica e complessa vertenza avviata dall'ente comunitario - il soggetto “colpevole” è l'ente presieduto da Ugo Cappellacci che ora ha un mese di tempo per presentare le sue controdeduzioni alla Direzione Generale della Concorrenza di Bruxelles per “Aiuto di Stato” alla Sogeaal di Alghero, alla Sogaer di Cagliari e alla Geasar di Olbia. Anche la Sogeaor (in liquidazione) e la Arbatax spa - che controllano gli scali di Fenosu e Tortolì Arbatax - potrebbero essere chiamati in causa per lo stesso reato previsto dall'articolo 108 del trattato di funzionamento dell'Ue.
LE INDAGINI La Sardegna - secondo l'inchiesta avviata dall'Europa - «ha approvato il piano delle attività svolte nel 2010 e nel 2011 dai tre operatori portuali di Olbia, Alghero e Cagliari, che avevano ottenuto il pagamento anticipato dei rispettivi importi mediante prestiti concessi dalla Sfirs, la finanziaria della Regione». A giudizio dell'Ue «gli operatori hanno poi corrisposto contributi finanziari a vettori aerei, e le compagnie beneficiarie del contributo - osserva ancora la Commissione Europea - sono state selezionate sulla base dell'offerta commerciale più attraente e non mediante procedura d'appalto».
LE COMPAGNIE Come si vedrà più avanti, il vettore che avrebbe goduto di maggiori sovvenzioni è Ryanair, ma - sempre nel periodo 2010-2012 - anche Easyjet, Air Italy, Air Berlin e Meridiana «hanno ricevuto sovvenzioni (per collegamenti nazionali e internazionali) dalle società di gestione aeroportuale di Alghero Cagliari e Olbia». Nel dettaglio, Alghero avrebbe beneficiato delle provvidenze per collegare, con aerei Ryanair, gli scali di Ancona, Bergamo, Parma, Treviso, Barcellona, Dublino, Francoforte, Londra e Madrid. Cagliari, sempre attraverso il vettore irlandese, è stata colpita per le tratte verso Bergamo, Pisa, Cuneo, Genova, Roma Ciampino, Trieste, Treviso, Bari, Barcellona, Madrid, Beauvais (Parigi), Charleroi e Francoforte. Olbia, infine, viene sanzionata per i collegamenti con Napoli, Catania, Bari e Genova (gestiti da Air Italy, controllata da Meridiana), Monaco (Air Berlin) e Londra (Esasyjet).
GLI STANZIAMENTI Da una tabella pubblicata sulla Gazzetta dell'Ue risultano le somme stanziate a favore degli aeroporti sardi. La parte del leone spetta ad Alghero (poco più di 37 milioni e mezzo per gli anni dal 2010 al 2013), segue Cagliari con circa 27,5 milioni, Olbia con 15,2 milioni e Oristano con 300 mila euro stanziati nel solo 2010. Attenzione, però: queste somme non sono state incassate dalle rispettive società di gestione che però hanno usufruito di anticipazioni pari a 27,5 milioni di euro. Anche in questo caso, la pole positione è dello scalo catalano con 17,4 milioni; Olbia ha ottenuto anticipazioni per 6 milioni, Cagliari chiude la classifica con poco più di 4 milioni nel solo anno 2011.
IL CASO ALGHERO Sull'aeroporto della parte nord occidentale della Sardegna c'è anche un'altra procedura avviata il 12 settembre 2007 «per presunti aiuti di Stato illegalmente concessi a vettori low cost tra cui Ryanair, mediante accordi che stabiliscono condizioni favorevoli per operare nell'aeroporto e alcune sovvenzioni concesse a tale aeroporto dai suoi azionisti pubblici». A metà del 2012 (27 giugno) poi l'Ue ha deciso di estendere questo provvedimento a tutti i contratti in essere.
LE CONSEGUENZE Entro un mese, ora, lo Stato italiano, nel caso specifico la Regione Sardegna, deve «fornire tutte le informazioni utili per valutare le misure elencate», dopo aver inviato copia del Decreto pubblicato ieri ai «potenziali beneficiari dell'aiuto». Se, al termine della procedura, dovesse essere ribadita la violazione dell'articolo 108 del Testo di Funzionamento dell'Unione Europea, i soldi incassati dovrebbero essere restituiti e in futuro non sarebbe più possibile contare sulle sovvenzioni che fino a oggi hanno consensito alle low cost di fare il pieno di passeggeri.

Condividi su:

Seguici su Facebook