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L'unione sarda. Fondi Ue, la Giunta corre ai ripari

Zedda: «Scelte mirate per rimediare alla riduzione di risorse»

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Bisognerà fare scelte, definire priorità. Aguzzare l’ingegno, per certi versi. La Regione fa i conti (in senso letterale) con le minori risorse europee: circa 600 milioni di euro la previsione per il ciclo 2014-2020, a fronte di 1 miliardo e 300 milioni ottenuti per la programmazione 2007-2013. E allora si cerca di capire su cosa bisognerà puntare: «Direi anzitutto innovazione, energia, competitività delle imprese, e poi lo sviluppo dei grandi centri urbani», prevede l’assessore al Bilancio Alessandra Zedda, anche se precisa: «C’è ancora molto da approfondire». LA GIUNTA Che arrivassero meno fondi si sapeva, per tante ragioni: i nuovi Paesi hanno portato nell'Ue molte regioni che stanno persino peggio della Sardegna (l'Isola infatti non è più nel cosiddetto obiettivo Convergenza che raggruppa le aree più arretrate, tra cui il Mezzogiorno d'Italia, ma tra le regioni di transizione). Ma solo nei giorni scorsi, durante la riunione del comitato di sorveglianza sui fondi comunitari, sono emerse le cifre.«Ma le minori disponibilità non ci spaventano», spiega Zedda: «La rigidità ti impone di essere bravo e scegliere bene, e noi stiamo già pensando a quali misure siano più utili ed efficaci». C'è intanto da portare avanti alcuni interventi avviati con la programmazione 2007-2013, «come quelli sulla competitività, l'ambiente, la ricerca, l'infrastrutturazione». L'assessore mette poi in evidenza l'opportunità di portare avanti i progetti per la mobilità interna all'Isola, «sviluppando anche i trasporti non su gomma. Un'azione necessaria per favorire quelle sullo sviluppo urbano: crediamo molto negli interventi che, puntando anzitutto sulle grandi città, riescano però a trainare anche la crescita delle aree interne». A breve si avvieranno i confronti con le commissioni del Consiglio regionale, gli enti locali, le parti sociali: «Bisogna ideare progetti coerenti con i dieci obiettivi tematici indicati dall'Ue», ricorda Zedda, «tra cui l'agenda digitale, l'energia sostenibile, l'istruzione, oltre ovviamente all'occupazione e, come dicevo, la mobilità sostenibile». L'OPPOSIZIONE Sulla tempestività della programmazione 2014-2020 aveva sollevato dubbi, polemizzando con la Giunta, l'eurodeputato Idv Giommaria Uggias. L'altra sarda in Europa, Francesca Barracciu (Pd), componente della commissione Sviluppo regionale, dice ora che «serviranno grandi capacità di programmazione per indirizzare le risorse, soprattutto su energie rinnovabili e innovazione». Capacità «mancate negli ultimi anni», attacca Barracciu: «Almeno stavolta la Giunta dice la verità sull'entità dei fondi. Ma soprattutto si deve riorganizzare la gestione, con un tavolo tecnico interassessoriale per velocizzare la spesa». (g. m.)

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