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L'unione sarda. Imprese edili al collasso

CONFINDUSTRIA. Appello del presidente dei costruttori, Peppino Mastio

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I costruttori di Confindustria lanciano l'allarme. «A tre mesi dall'annuncio il pagamento di una parte dei lavori alle imprese da parte della pubblica amministrazione è solo un proclama», sostiene il presidente della sezione Costruttori edili di Confindustria, Peppino Mastio. «La situazione non è affatto migliorata e anzi i segnali negativi crescono in modo drammatico. Nella sola provincia di Nuoro le imprese edili attendono di incassare milioni di euro, in buona parte da Comuni ed enti intermedi, bloccati dal patto di stabilità e dalla burocrazia».
APPALTI Nel caso di aggiudicazione di nuovi appalti, spesso non vengono firmati i contratti. La ragione è legata all'incertezza nel trasferimento delle risorse necessarie al pagamento dei lavori da parte degli enti per via dei ritardi della Regione che si ripercuotono sulle imprese. In Sardegna il debito complessivo ammonta a 360 milioni di euro per opere realizzate fino al 31 dicembre scorso. Il 70 per cento è dovuto da Province e Comuni, senza contare i debiti del 2013. «È inutile dare il via libera al pagamento di quanto dovuto e appaltare nuovi lavori se non si entra nella disponibilità dei fondi necessari. Su questo tema la Regione esprime un silenzio assordante», accusa Mastio.
I TEMPI Dal primo gennaio 2013, i lavori e le forniture devono essere pagati entro 30 giorni. «Per l'ennesima volta - aggiunge il presidente dei costruttori nuoresi - si ripresenta il problema dei tempi burocratici, della scarsa efficienza nelle procedure di trasferimento dei fondi e di una ancor più odiosa ipotesi: si tratta di una incapacità tecnico-amministrativa oppure di strategia consapevole da parte dello Stato per ritardare ulteriormente il pagamento dei debiti?». In questo modo - secondo Mastio - «si ingrossa il numero di aziende edili chiuse e di disoccupati mentre la pubblica amministrazione non riduce né personale né uffici».
I DISOCCUPATI Negli ultimi 5 anni in Sardegna l'edilizia ha perso 22.600 addetti. Nelle province di Nuoro e Ogliastra gli iscritti alle Casse edili sono diminuiti del 50 per cento. Nelle casse dei Comuni sardi ci sono 641 milioni di euro da investire per infrastrutture ma sono bloccati dal patto di stabilità e dalla burocrazia. «Quasi la metà di questa somma accumulata negli ultimi 5 anni poteva essere utilizzata per pagare i lavori svolti dalle imprese. Riteniamo che una tale situazione renda poco efficaci le agevolazioni e gli sgravi per le nuove assunzioni», sottolinea Mastio richiamando la mancanza di liquidità, la pressione del sistema creditizio e la conseguente impossibilità nell'ottenere il Durc.
L'APPELLO «Facciamo appello agli assessorati competenti in Regione affinché - dice Mastio - si sblocchi la situazione. Si tratta di rendere effettivo, immediato e completo, il trasferimento di risorse economiche che sono linfa vitale per le imprese».

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