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L'unione sarda. Disoccupazione, è record

In Sardegna tasso al 18,5% nel primo trimestre 2013

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Disoccupazione a livello record. Dal 1977 a oggi, in Italia, non si era mai registrato un livello così elevato di senza lavoro, arrivati al 12,8%. Le rilevazioni dell'Istat, relative al primo trimestre del 2013, descrivono un Paese in ginocchio. La crisi economica ha sempre più il volto di chi perde il lavoro. E anche in Sardegna i numeri tracciano un quadro drammatico, con 43mila posti di lavoro persi nei primi tre mesi dell'anno, soprattutto nei servizi, da sempre settore trainante nell'Isola.
I NUMERI Quello che preoccupa di più è il tasso di disoccupazione giovanile: per chi ha tra i 15 e i 24 anni si è arrivati al 41,9% nel primo trimestre del 2013, anche in questo caso il massimo storico assoluto, ovvero il livello più alto dal primo trimestre del 1977. Tradotto in termini assoluti, significa, 656mila ragazzi in cerca di occupazione. Se si analizzano poi i dati europei, l'esercito dei disoccupati conta ad aprile 19,3 milioni di persone nell'Eurozona e 26,5 milioni in tutta l'Unione europea. I Paesi con i tassi più bassi sono Austria (4,9%), Germania (5,4%) e Lussemburgo (5,6%). In cima alla classifica dei senza lavoro Grecia (27%), Spagna (26,8%), Portogallo (17,8%).
LA SARDEGNA Nell'Isola, il mercato del lavoro è in picchiata, con 558mila occupati nel primo trimestre 2013, 43mila in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e 11mila disoccupati in più (si arriva a quota 127mila persone), che tradotto in termini percentuali significa il 18,5% nell'Isola, due punti in più rispetto a marzo 2012. Questo significa che ci sono circa 32mila lavoratori che «vanno a ingrossare le fila degli inattivi, coloro che per vari motivi, tra cui la sfiducia, smettono di cercare un'occupazione», spiega il Centro studi L'Unione Sarda. Inoltre, va segnalato che sono state 20mila le donne che hanno perso un lavoro e 23mila gli uomini, «mentre l'incremento dei disoccupati è imputabile quasi esclusivamente agli uomini», aggiungono gli esperti del Centro studi: dunque, le donne sono le più scoraggiate. E lo si evince anche dall'analisi dei settori: nell'Isola, l'agricoltura ha perso il 9,4% degli occupati, il commercio il 6,9% e gli altri servizi l'8,9%. Il record dei posti persi spetta all'edilizia, con un crollo del 13,7%, mentre il settore manifatturiero fa segnare un +11,2%, che però potrebbe essere condizionato dalla Cassa integrazione (i cassintegrati sono considerati occupati per cui si sommano ai nuovi assunti, a differenza di altri settori).
I COMMENTI «Non si vedono ancora azioni politiche di crescita senza le quali difficilmente si potrà affrontare in maniera adeguata la questione dell'occupazione», è l'analisi del Centro studi L'Unione Sarda. In effetti, lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha suggerito di «riorientare l'utilizzo delle risorse pubbliche perché possa concretamente avviarsi una nuova fase di sviluppo e di coesione sociale». Infine Giorgio Squinzi, leader di Confindustria, ha auspicato che tutti facciano «il proprio dovere per la crescita».
Giuseppe Deiana

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