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L'unione sarda. Esposto alla magistratura: «Punire chi ha inquinato»

Il 21 dicembre 2012 la denuncia di Casa Sardegna

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A dicembre 2012 l'associazione Casa Sardegna, assieme a Verdi, Rossomori e Confederazione sindacale sarda, ha presentato un esposto alla procura di Cagliari, chiedendo di accertare eventuali responsabilità penali sulla situazione ambientale nelle aree industriali e minerarie dismesse, in particolare nel Sulcis. Il mandato è stato affidato agli avvocati Roberto Frongia e Anna Maria Busia. Tra le segnalazioni ai magistrati, la discarica di Genna Luas, l'Alcoa, la Rockwool, e la miniera di Furtei.
L'ESPOSTO Nella segnalazione i legali facevano riferimento a una diffida inviata alla Regione due mesi prima, nella quale erano contenuti i riferimenti al principio comunitario del «chi inquina paga». L'obiettivo è quello di trovare i responsabili della presenza dei metalli pericolosi per l'uomo e l'ecosistema. A spiegare l'iniziativa, il 21 dicembre dello scorso anno, dopo aver depositato l'esposto in Procura, fu l'ex sindacalista Giorgio Asuni, portavoce di Casa Sardegna: «Vogliamo sapere chi è venuto meno al rispetto delle nostre risorse naturali e ha quindi il dovere di risarcire il territorio - disse, sostenuto dal legale iglesiente Roberto Frongia - i siti minerari sono stati gestiti prima dall'Eni e poi dall'Igea. Allora stiamo chiedendo alla Procura di accertare se le due società pubbliche abbiano responsabilità sulle mancate bonifiche. Non faremo sconti a nessuno, perché di mezzo c'è la tutela del nostro patrimonio ambientale. Noi non siamo contro lo sviluppo ma pensiamo che questo debba essere sostenibile. Solo così si può garantire la difesa del lavoro».
L'AMBIENTE Della partita sono anche i Verdi, che in occasione del deposito della denuncia erano rappresentati da Roberto Copparoni: «La nostra Isola, negli anni, è stata più una terra di conquista che un approdo di capitali. È ora di invertire la rotta, perché i danni all'ambiente sono esponenziali nel tempo».
LA RICHIESTA Concetti simili a quelli che vennero espressi dall'avvocato Annamaria Busia e da Giacomo Meloni, leader della conferenza sindacale sarda: «Ci attendiamo risposte dalla magistratura perché il Sulcis si sta rivelando una piccola Taranto. Sui dati non c'è ancora l'ufficialità ma parrebbe che nella provincia di Carbonia e Iglesias la percentuale di tumori, soprattutto ai polmoni e allo stomaco, sia sopra il livello di guardia».
LE BONIFICHE A porre le questione delle bonifiche ci pensò il partito dei Rossomori, rappresentato dal vicesegretario Paolo Mureddu: «Non accetteremo che vengano assegnate a chi ha inquinato. Quelli che verranno individuati come responsabili, si preparino piuttosto a risarcire il Sulcis. Noi i soldi li chiederemo tutti, sino all'ultimo centesimo». ( a. mur. )

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