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L'unione sarda. Nuovo patto di stabilità, ora si tratta

Pagadebiti, sì anche alla Camera con le modifiche sarde. Previsti 120 giorni per l'intesa

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Dopo il sì del Senato, il decreto pagadebiti ieri è passato alla Camera. Importanti le ricadute sul rapporto tra imprese e pubblica amministrazione: saranno liberati 20 miliardi per azzerare le pendenze con le aziende, circa 7 milioni saranno dirottati all'Isola.
LA DECISIONE Grazie all'emendamento sulla Vertenza entrate e la revisione del patto di stabilità all'articolo 11 del decreto pagadebiti (presentato dai senatori sardi), il provvedimento aprirà la strada alla modifica dei vincoli di spesa, adeguandoli alle nuove entrate derivanti dall'accordo sull'articolo 8 dello Statuto. Si riapre quindi il negoziato con lo Stato: entro 120 giorni da domani si dovrà raggiungere l'intesa.
ORDINE DEL GIORNO Prima del sì di Montecitorio il governo ha accolto un ordine del giorno del deputato Salvatore Cicu (Pdl) proprio sui 120 giorni per il raggiungimento dell'intesa: «Secondo l'emendamento passato al Senato, se questi quattro mesi trascorressero con un nulla di fatto non ci sarebbero conseguenze. Pertanto, ho impegnato il governo per adeguare il livello delle spese all'accresciuto livello delle entrate riconosciuto alla Regione. Il governo dovrà inoltre individuare idonee misure compensative a decorrere dall'esercizio in corso».
L'ECONOMISTA Quanto alle risorse da recuperare, l'economista Franco Manca chiarisce il nesso tra la Vertenza entrate e il patto di stabilità. Il debito dello Stato verso la Sardegna è di 1,5 miliardi per il triennio dal 2010 e il 2012. Cifra che non comprende la quota del 2013, che deve essere ancora determinata e che comunque porterà a 2 miliardi la cifra che la Sardegna può esigere dal governo. «Il problema, però, non vale solo per la Vertenza, ma per tutte le entrate che la Regione riceve da Roma», dice Manca, direttore del Centro studi de L'Unione Sarda. «I vincoli del patto di stabilità sono una scure che blocca le risorse disponibili. Quindi, senza allentamento, è inutile che arrivino i soldi: non si possono spendere». In caso contrario, invece, la Sardegna recupererà un valore di 6-900 milioni che si potrebbe concentrare «per attuare un nuovo processo di sviluppo».
IL GRUPPO PD Soddisfatti i deputati del Pd: «Con il voto alla Camera passa il decreto che dà respiro all'economia e alle imprese, che contiene all'interno il nuovo comma 5 bis dell'articolo 11 come modificato a Palazzo Madama. Ora scatta il conto alla rovescia dei 120 giorni entro i quali il negoziato tra Stato e Regione deve essere attivato per ridefinire i rapporti finanziari e il patto di stabilità». I deputati del Pd hanno messo in evidenza «l'ottimo lavoro bipartisan che non deve andare sprecato inseguendo illusorie iniziative. Si lavori sulla definizione del nuovo articolo 8 e si porti a casa un patto di stabilità unico per la Sardegna, aiutando i piccoli Comuni a evitare una tagliola che incombe».
PILI POLEMICO Non prende posizione il deputato del Pdl Mauro Pili, che preannunciò il pagadebiti con le novità per la Sardegna prima del passaggio in Aula scatenando non poche polemiche. Su Facebook annuncia: «Approvato il decreto che dispone la modifica del Patto della Sardegna. Smacchiatori di gatti e censori smentiti dai fatti».
Lorenzo Piras

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