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L'unione sarda. Imprese, pagamenti bloccati

AGRICOLTURA. Per Coldiretti ritardi causati dal mancato adeguamento del software

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Più di 400 aziende agricole sono pronte a mettere mano al portafoglio: investimenti programmati per oltre 100 milioni di euro e più di 40 milioni di finanziamenti comunitari disponibili.
LA DENUNCIA «Una concomitanza di situazioni», denunciano Battista Cualbu e Luca Saba, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, «che la macchina amministrativa regionale dovrebbe sfruttare per consentire l'ammodernamento del settore e, soprattutto, per far girare un'economia sostanzialmente in stagnazione». E invece nulla. «La mancata realizzazione degli applicativi informatici, strumenti necessari per lo svolgimento delle attività istruttorie, propedeutiche all'erogazione dei finanziamenti, non consente l'avvio di un percorso virtuoso che le aziende agricole sarde hanno deciso di intraprendere per restare al passo con le nuove sfide imposte dal mercato globalizzato». La situazione è paradossale. I vertici di Coldiretti chiedono all'assessore regionale dell'Agricoltura, Oscar Cherchi, «di chiarire le responsabilità e di fornire le garanzie per una rapida predisposizione degli applicativi informatici necessari».
I FINANZIAMENTI Il Programma di sviluppo rurale (il Psr 2007-2013) prevede una serie di misure per stimolare le imprese agricole verso l'ammodernamento e la valorizzazione delle loro produzioni. In particolare, ricordano da Coldiretti, le misure 121 e 123, bandite nel marzo 2012, sostengono le imprese che realizzano investimenti materiali e immateriali finalizzati all'ammodernamento delle strutture e all'introduzione di tecnologie innovative. «Si tratta», spiega Battista Cualbu, «di misure importanti. Con una finanziaria ridotta all'osso, oggi le nostre aziende possono contare esclusivamente sul Psr per sviluppare i loro progetti. Ecco allora che i ritardi diventano davvero insostenibili». «Non è possibile», prosegue Luca Saba, «che politiche di sviluppo che servono all'agricoltura e che possono diventare un volano di crescita per l'intera Isola siano ferme per la mancata implementazione delle procedure informatiche. Procedure che dovrebbero essere di supporto a tali politiche, e che oggi, in molti casi, sono esclusivamente un freno».
LE RICHIESTE L'agricoltura, concludono Cualbu e Saba, ha bisogno di innovazione. «Non è più sostenibile un sistema nel quale i tempi delle imprese non coincidono mai con quelli della Pubblica amministrazione. È necessario un cambio di passo che renda finalmente compatibili scelte strategiche politiche, tempi di funzionamento del pubblico ed esigenze degli imprenditori».
Lanfranco Olivieri

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