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L'unione sarda. Mario Puddu, trionfo annunciato: la prima volta di un grillino sardo

Travolto Luciano Casula (Pd): è una svolta storica per la cittadina

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dal nostro inviato
Paolo Carta
ASSEMINI Il primo sindaco grillino in Sardegna, Mario Puddu, 40 anni, arriva nella sede elettorale del Movimento 5 Stelle in sella a una bici, alle 17,45. Quando i militanti hanno già stappato, nell'attesa, una bottiglia di spumantino, due di moscato e una di limoncello. D'altronde il risultato era già ufficiale da due ore.
Un plebiscito o un massacro, dipende dai punti di vista: 6884 voti contro 3029 del suo avversario, Luciano Casula, Pd. Tradotto in percentuali: 68,21 contro 31,79.
IL RITO Prima Mario Puddu aveva fatto visita nell'ordine a Gigi Piras, ex calciatore di serie A e oggi titolare di una tipografia a Settimo San Pietro «per ritirare la riproduzione fedele della maglia del Cagliari dello scudetto», quella bianca, colletto rossoblù con tanto di legaccio; ai genitori, oggi quasi novantenni, «perché sono le persone per me più importanti»; al commissario prefettizio che per un anno ha guidato il Municipio per una sorta di passaggio di consegne.
LA FESTA Quando giunge in via Sardegna, ad attenderlo trova quel che probabilmente non si aspettava: i grillini asseminesi della prima ora, certo, telecamere e cronisti, ovviamente, ma anche esponenti di altre forze politiche, persino tesserati del Pd e del centrodestra, come gli Unidos, questi ultimi con le bandiere al vento. Una piccola folla di duecento persone.
È una vera e propria rivoluzione ad Assemini dopo vent'anni di governo alternato del centrosinistra (proprio con Luciano Casula, che era riuscito con difficoltà a chiudere due consiliature) e del centrodestra (con Paolo Mereu, che in entrambe le occasioni non ha portato a termine il mandato).
PRIME PAROLE Mario Puddu ne è cosciente, soprattutto nello sguardo, nell'emozione, quando i suoi piedi lasciano i pedali e toccano terra, saldamente per non restare travolto dall'affetto di chi l'ha votato e sostenuto. «È il giorno più bello della mia vita - dice banalmente quanto sinceramente - e per l'occasione ho voluto indossare la maglia che fu di Gigi Riva perché questo successo elettorale per noi ha la stessa importanza di quello storico successo calcistico».
I ringraziamenti sono di rito ma altrettanto spontanei. «Lavorerò per gli asseminesi che in queste elezioni mi hanno dato davvero tutto. Se penso al risultato, al successo così esaltante, sono più responsabilizzato che spaventato. Hanno detto basta attraverso il mio voto, non li tradirò».
LA POLITICA Poi emerge l'orgoglio politico: «Quando nel seggio ho aperto la scheda, ho letto il mio nome e sotto soltanto quello del Movimento 5 Stelle, mentre al fianco di Casula c'erano tante bandiere, tanti simboli. La gente ha scelto me, ne sono orgoglioso. Tutto questo si tradurrà in un impegno il più serio possibile per il bene della mia città: avvicinerò il Municipio alla gente».
Uno sguardo al passato è inevitabile: «Casula lo rispetto, ha fatto tanto per Assemini e la politica, ma stavolta era arrivato il tempo del rinnovamento. Paolo Mereu? È stato tra i primi a chiamarmi e a propormi il suo aiuto: lo ringrazio».
CENTRODESTRA Il passaggio all'ex leader del centrodestra ispira la più scontata delle domande: la vittoria di Mario Puddu è stata determinata dal voto del Pdl al ballottaggio, a dispetto del fatto che non c'è stato l'apparentamento? Puddu si toglie gli occhiali a specchio. «I partiti hanno lasciato gli asseminesi liberi di scegliere e il voto ha premiato me. Non ci sono altri commenti da fare». E Beppe Grillo si è congratulato? «Non lo so, forse non ancora».
L'ENTUSIASMO L'improvvisata conferenza stampa per la strada viene continuamente interrotta da pacche sulle spalle, baci, applausi, strombazzamenti di clacson, coretti da stadio. Passano i vigili con l'auto di servizio e i grillini urlano: «Da domani in bicicletta». A proposito, bisognerà vedere come sistemare le annunciate piste ciclabili in un centro storico così intasato di auto e con pochi parcheggi, ma tant'è.
LO SCONFITTO Sono problemi che Mario Puddu affronterà da stamane e che non è il caso di toccare in via Trentino, sede elettorale di Luciano Casula. Il candidato del centrosinistra cavallerescamente si complimenta con il suo avversario e gli tende una mano. «Dall'opposizione lavoreremo concretamente ogni qualvolta ci siano da risolvere i problemi della città perché il bene della gente resta il nostro obiettivo anche se abbiamo perso le elezioni». Poi il veleno, nell'analisi politica: «Noi abbiamo ripetuto in quasi tutte le sezioni i risultati ottenuti nel primo turno, e quindi vuol dire che Puddu ha vinto facendo il pieno dei voti del centrodestra. Probabilmente è stato appoggiato scientificamente da chi pensa che i grillini non siano in grado di amministrare una realtà come la nostra e che - affidando a Puddu il Municipio - ci sia la possibilità concreta di ritornare alle urne in tempio stretti, tra un anno».
GOVERNO È il suo stesso pensiero? Luciano Casula giura di no: «Per noi la governabilità è un valore portante, così come la collegialità delle scelte che riguardano l'area vasta di Cagliari in materia di trasporti, servizi e viabilità. Semmai non vorrei che adesso pagassimo l'inevitabile isolamento di un Comune guidato da un grillino nei tavoli di concertazione con Regione, Provincia e Comuni limitrofi per i progetti che riguardano la città lineare lungo la ferrovia e la metanizzazione».
LE CRITICHE In tanti però criticano pesantemente il Pd asseminese: «Non ha capito la lezione inflitta a Bersani nelle politiche, occorre rinnovamento», tuona il titolare del Mexico bar. Riferimento alle lotte intestine che hanno portato un'intera sezione del partito a non candidare nessun militante e a seguire la diretta del voto nella sede di Cinquestelle.
CHI È Così è la politica e adesso Assemini saluta un sindaco giovane, 40 enne, figlio di una famiglia benestante («il padre era un macellaio che ha fatto fortuna spaccandosi la schiena lavorando 16 ore al giorno», dicono i più informati, «che si è occupato delle proprietà di famiglia senza trascurare gli studi e lavorando da ragazzo come garzone di fornaio». Appassionato di calcio e tennis, tifoso del Cagliari, amante della musica di Battiato, dei Depeche Mode e dei Pink Floyd. Sicuramente anche delle trasmissioni tv di Beppe Grillo anni 80.

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