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L'unione sarda. «Consorzio Latte a Thiesi»

MACOMER. Dipendenti licenziati e senza sussidio: oggi conferenza di servizi

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Tutti attorno ad un tavolo con una sola parola d'ordine: fermare la fuga del Consorzio Latte da Tossilo. Nonostante il fallimento, l'attività rischia infatti di approdare a Thiesi, capitale del formaggio nel Sassarese, sotto un altro nome. La drammatica situazione sarà affrontata oggi pomeriggio (alle 17.30) nell'aula consiliare. Appuntamento, la conferenza di servizi, chiesta dal sindaco di Macomer Antonio Succu, cui parteciperanno i sindaci del territorio, i sindacati, i massimi rappresentanti del centro di programmazione regionale, le imprese agricole e il gruppo Forma.
LA VERTENZA Prima i cospicui finanziamenti, poi il fallimento e infine quello che i sindacati definiscono uno scippo in piena regola. Al Consorzio Latte, secondo i sindacati, si sta consumando un grave danno al territorio e ai lavoratori, che sono stati licenziati e lasciati senza nessuna protezione economica.
LA DENUNCIA La possibile destinazione Thiesi suscita già un vespaio di polemiche. A dar fuoco alle polveri il leader della Cisl nuorese Michele Fele. «L'attività del consorzio di servizio alle imprese, può essere spostata in altra area geografica della Sardegna, alla faccia del baricentrismo macomerese - scrive Fele -. È sorprendente che l'ente consorzio, utilizzato come Cavallo di Troia, per conseguire i finanziamenti del contratto di programma, che poi sono stati incassati, viene poi scaricato e buttato nell'immondizia come una scarpa vecchia. Grazie alle notizie frammentarie, sappiamo che qualche regista occulto, con l'avallo di certa politica regionale, ha potuto agire indisturbato al raggiungimento del proprio obiettivo, dichiarando poi il fallimento. La beffa in questo caso non è stata data solo ai lavoratori, che sono la vera motivazione della nostra battaglia, ma anche a un territorio della Sardegna centrale che versa nella crisi più profonda della sua storia industriale».
I DUBBI Altra mazzata per i lavoratori, che Michele Fele chiama beffa finale. «Una beffa - aggiunge il sindacalista - legata allo stabilimento che è stato dato in locazione, con seri dubbi di legittimità, a un gruppo che opera nel settore carni, che nulla ha a che vedere con il progetto originario, di cui il ministero delle attività produttive in suo decreto attuativo stabilisce che questo stabile deve essere utilizzato solo per il settore lattiero caseario».
BATTAGLIA ANNUNCIATA Il sindacato chiama alle sue responsabilità la Regione, ma annuncia battaglia per tutelare i lavoratori che hanno perso il posto. «Quello che non tolleriamo - conclude Fele - è che la politica continui a tacere su questa vicenda che è costata un mare di soldi, senza aver raggiunto gli obiettivi occupazionali, avallando invece una scelta antieconomica. Finora il consorzio ha operato in una posizione strategica del centro Sardegna, più vantaggiosa per la gran parte dei caseifici sardi».
Francesco Oggianu

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