Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. «Indipendenza al voto»

Mozione sardista sul referendum popolare

Condividi su:

Ci vuole fantasia, per immaginare che il Consiglio regionale voti un testo che «dichiara solennemente la Sardegna nazione indipendente»: ma in politica a volte i visionari aprono strade nuove, e allora il Psd'Az ci prova. La frase tra virgolette è il dispositivo di una mozione depositata dai sardisti, che ha come tema appunto la «dichiarazione di indipendenza» dell'Isola.
IL PRECEDENTE I Quattro Mori l'avevano annunciata nell'ultimo congresso: il fatto che venga resa nota all'indomani della manifestazione della Consulta rivoluzionaria è una coincidenza. Ma solo in parte: il punto è che il tema dell'autogoverno è ormai centrale nel dibattito politico regionale.
I sardisti avevano portato in Consiglio una mozione sull'indipendenza già nel 2009. Fu bocciata, ma già discuterla in aula apparve un fatto storico. Il nuovo testo compie un altro passo avanti: se mai venisse approvato, il Consiglio non si limiterebbe alla dichiarazione di cui sopra, ma la sottoporrebbe «al voto del popolo sardo attraverso il referendum consultivo.
«LA SVOLTA» «Non è un'iniziativa provocatoria», chiarisce Giacomo Sanna: «Di fronte all'attacco del neocentralismo statale, i tempi per una svolta stanno maturando in fretta». La mozione, ricorda il capogruppo, cita le «risposte inefficaci dello Stato alla crisi dell'Isola» e «l'affermarsi in Europa delle nazioni emergenti»: come Scozia e Catalogna, che hanno avviato percorsi referendari verso l'indipendenza.
La mozione si sofferma anche sui tentativi falliti di riformare lo Statuto sardo. In questi giorni si sta riparlando di assemblea costituente nella commissione Autonomia presieduta da Paolo Maninchedda, l'ideologo della svolta indipendentista del Psd'Az: «Restiamo fautori della Costituente», conferma Sanna, «le due vie non si contraddicono».
REAZIONI Per il presidente di Progres, Omar Onnis, «è positivo che il tema si affronti in aula, ma non capisco la forma giuridica. Un referendum consultivo è poco più che un sondaggio, e poi l'indipendenza non può dichiararla il Consiglio». È invece nettamente contraria La Destra: «Basta con la demogogia», attacca il segretario provinciale di Cagliari Antonio Piu, «questi temi non sono tra le priorità della maggioranza dei sardi».
Pdl e Pd appaiono dialoganti, pur in misura diversa: «Non si deve temere di aprirsi al confronto senza tabù e preconcetti», ammette il capogruppo Pdl Pietro Pittalis, «una discussione simile può anche dare un segnale forte allo Stato». «Io penserei semmai a rafforzare la specialità», dice Pietro Cocco (Pd), vicepresidente della commissione Autonomia: «Ma è vero che c'è un sentire diffuso che ha a cuore l'autogoverno, e su questo è giusto confrontarsi».
Giuseppe Meloni

Condividi su:

Seguici su Facebook