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L'unione sarda. Delitto Fiori. «Uccidila»: intercettazione choc

Il pm cita in aula un dialogo tra la Depau e Stochino

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L'udienza sta per finire quando il pubblico ministero Nicola Giua Marassi chiede alla Corte d'assise di Cagliari la trascrizione di alcune intercettazioni. Gli interlocutori sono Flaviano Stochino - il contabile della Barbagia flores - e l'attuale moglie Daniela Depau, sotto processo in qualità di mandanti dell'omicidio di Rosanna Fiori, l'imprenditrice cagliaritana assassinata con una fucilata la mattina del 3 ottobre 2001 nell'azienda florovivaistica di Villanova Strisaili.
Si tratta di conversazioni risalenti al 1999, quando gli inquirenti indagavano sugli attentati in azienda: Stochino diceva di avere la sensazione che «domani bisticcerò con la Fiori» mentre la Depau gli suggeriva di «ammazzarla». Il pm non fa in tempo a finire che l'avvocato Riccardo Floris salta dalla sedia come una molla: «Dov'è questa intercettazione? Agli atti del processo non c'è». Il pm che sostituisce il procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi annuncia una rapida ricerca sugli atti ma, dopo qualche minuto, rinvia la risposta all'udienza del 15 novembre.
IL TESTIMONE-DETENUTO E così, proprio sul finire, si infiamma un'udienza iniziata col ricordo dell'avvocato nuorese Antonio Busia, stroncato pochi giorni fa da un male incurabile. Neanche la testimonianza di Alberto Piras, un arzanese condannato a 25 anni per l'omicidio del gioielliere cagliaritano Silvio Cuccu, solleva la tensione in quel modo. Nonostante ci sia il tanto: dagli atti processuali sono emersi vari contatti tra Piras e Rosanna Fiori che, dopo i numerosi attentati in azienda, aveva cercato protezione presso alcuni ambienti della malavita ogliastrina. Ma il testimone-detenuto risponde per mezz'ora sempre allo stesso modo: «Non ricordo». Non ricorda di aver conosciuto la Fiori né di aver custodito i macchinari del suo caseificio dentro il recinto della Barbagia flores; non ricorda di essere andato alle serre neppure subito dopo l'omicidio né di aver chiesto dove fosse stata uccisa la donna. È sicuro solo nell'escludere che la Fiori gli avesse chiesto protezione e riserva un «forse» alla domanda della difesa - «le conosce?» - sulle sorelle Murgia di Orgosolo.
LE SORELLE ORGOLESI E dire che sono molto conosciute Giovanna Carmina, Pasca Rosa e Tonina Murgia: il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Leoni nel ricostruire la prima indagine lo sottolinea davanti alla Corte d'assise. «Qualche giorno prima dell'omicidio erano state notate col presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga nella zona di San Teodoro e, siccome erano amiche della Fiori, abbiamo pensato potessero fornire informazioni utili. In passato erano state attenzionate per episodi gravissimi accaduti in Barbagia e perché avevano contatti con persone di spessore della criminalità. All'epoca del delitto le Murgia erano state intercettate dalla squadra Mobile di Cagliari (che indagava su Alberto Piras per l'omicidio Cuccu) mentre facevano riferimento all'omicidio Fiori».
L'IMPRENDITORE OSPITE I carabinieri avevano puntato la loro attenzione anche su un imprenditore di Selegas, Timoteo Casanova, ospite della Barbagia flores: «Era in casa quando il killer ha sparato eppure raccontava cose che per noi non erano plausibili, eravamo convinti che avesse visto o sentito qualcosa ma aveva paura di riferirla, così lo abbiamo intercettato». Il maresciallo Leoni descrive pure il lavoro certosino svolto per un anno sulle celle telefoniche: «Abbiamo chiesto l'intero traffico telefonico della zona nei due giorni successivi al delitto, la Vodafone ci ha fornito 9.500 telefonate, non sapevamo cosa cercare, la lettura di quei tabulati non ha portato a nulla».
IL SINDACO DI SASSARI Subito dopo la difesa chiama a testimoniare Renato Nonnis, un allevatore che nel 1999 aveva subito un attentato molto particolare, poiché era stato usato lo stesso fucile che due anni dopo avrebbe ucciso la Fiori: «Avevo accusato il poliziotto Antonello Bonicelli ma non era lui, lo avevo detto perché eravamo in urto, chi ha sparato era mascherato.»
Anche l'attuale sindaco di Sassari Gianfranco Ganau viene sentito come testimone: in veste di medico responsabile del 118 di Sassari illustra la procedura di smistamento delle chiamate, utile alla difesa per dimostrare che anche Daniela Depau, allertata da Stochino, avrebbe potuto avvertire l'ambulanza dei volontari di Lanusei. Ma l'infermiera Maria Usai, nonostante abbia compilato la scheda di intervento barrando la casella altri , dice di ricordare solo la telefonata dei carabinieri.
M. Francesca Chiappe

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