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L'unione sarda. «Basta promesse» È sciopero della fame

DISABILI. Delusi dal Governo, riparte la protesta

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Lo avevano annunciato e saranno di parola. «Da mercoledì prossimo riprenderemo lo sciopero della fame alimentandoci al 50 per cento del fabbisogno calorico. Dal 21 novembre saremo in presidio permanente davanti al ministero dell'Economia a Roma, giorno e notte». Si alza ancora la tensione sulla vicenda dei finanziamenti azzerati per chi non è autosufficiente. I settanta disabili gravissimi, protagonisti dell'accesa protesta contro i tagli del governo, tornano all'attacco.
LA DELUSIONE In testa c'è Salvatore Usala, il gladiatore cagliaritano da otto anni affetto da Sla (Sclerosi laterale amiotrofica). Lunedì, il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, a margine della riunione del G20, aveva aperto un nuovo spiraglio: «Le risorse ci sono». Salvatore lo stesso giorno ha scritto una lettera al premier Mario Monti: «I fondi devono essere ripristinati».
Il malato sardo lotta per i diritti suoi e di tanti altri colpiti da patologie fortemente invalidanti. Ha ricevuto la visita dei ministri Elsa Fornero e Renato Balduzzi, gli hanno chiesto venti giorni di tempo. Ma loro, i malati, non hanno più intenzione di aspettare. «Non abbiamo ricevuto risposte concrete, solo vaghe promesse dal ministro Grilli. Non è accettabile continuare a sentire che i malati di Sla avranno i fondi».
LA LOTTA Salvatore è segretario del Comitato “16 Novembre”, in prima linea per i diritti dei disabili. «Siamo in maggioranza malati di Sla, ma ci sono anche altre patologie che portano alla tracheotomia. Nel fondo Catricalà non c'è nulla di definito, c'è di tutto e di più, vogliamo certezze, una cifra definita».
Chi soffre e lotta è agguerrito. «È stato quasi soppresso il fondo Letta, riducendo le risorse da 658 milioni a poco più di 56». Di parole Salvatore Usala non si accontenta. «Non chiediamo miracoli, vogliamo atti ufficiali, un emendamento che preveda un finanziamento di 400 milioni da destinare all'assistenza domiciliare delle persone non autosufficienti, piani assistenziali individualizzati, cofinanziati dalle Regioni per almeno il trenta per cento dell'importo».
La resa non è prevista. «Basta parole e promesse. Avete la facoltà di evitare sofferenze e probabili “incidenti”. Governo Monti, se ci sei, fai il tuo dovere prima che prenotiamo aerei, navi, treni e ambulanze», chiude Usala.
Sara Marci

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