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L'unione sarda. Hospice, rimosso il primario

SANITÀ. Una delibera del manager Antonio Soru rivoluziona l'organizzazione assistenziale

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Rivoluzione all'hospice, sfilato dalle mani di Salvatore Salis che lo ha diretto fino a tre giorni fa. Ora la responsabilità funzionale e organizzativa è affidata ad Anna Pirari, direttore del servizio di Riabilitazione e lungodegenza del distretto di Nuoro. Salis si occuperà delle Cure palliative e della terapia antalgica, ma non più dell'hospice, realtà di eccellenza della Asl nuorese, rivolta all'assistenza dei malati oncologici.
LA SVOLTA Il terremoto è scatenato da una delibera firmata dal direttore generale della Asl, Antonio Maria Soru, mercoledì scorso ma diffusa nella giornata di ieri. Ridisegna l'organizzazione dell'hospice, finora servizio legato alla struttura ospedaliera dello Zonchello, ma molto attivo anche sul territorio. D'ora in avanti - sulla base della delibera - l'hospice, scorporato dalla terapia antalgica, struttura complessa ospedaliera, è inteso come servizio territoriale e affidato perciò al distretto, anche dal punto di vista delle spese. Farà capo alla struttura complessa della Riabilitazione e lungodegenza sul piano funzionale e organizzativo. La delibera non cita in alcun modo Salis né indica chi sarà il nuovo responsabile medico dell'hospice, ma i giochi sembrerebbero già fatti a favore di Gianfranca Piredda. Potrebbe essere lei a sostituire Salis nella guida del team dei medici che restano gli stessi finora in prima linea nel garantire la qualità dell'assistenza ai pazienti oncologici.
IN SILENZIO Salis, molto amato da malati e familiari che nella struttura dello Zonchello hanno trovato l'approdo finale dopo un percorso di sofferenza, resta in silenzio. Irraggiungibile al telefono. Dalla sua voce non filtra perciò nessun commento. Ma si sa che non avrebbe per niente gradito una decisione che fa subito gran rumore anche oltre gli ambienti ospedalieri. Da tempo era nota la distanza se non la freddezza nei rapporti tra Salis e il vertice della Asl.
LA DELIBERA Il provvedimento firmato da Soru richiama tra le motivazioni la necessità di un riassetto del servizio di riabilitazione, residenze sanitarie e hospice, indicato nell'atto aziendale, ma non l'ultimo che non ha ottenuto l'ok regionale bensì quello approvato il 12 dicembre 2007 e il successivo del 7 marzo 2008. Il riferimento vale soprattutto in relazione all'individuazione delle strutture complesse, semplici dipartimentali e semplici di rilevanza strategica. Al centro del riassetto c'è la struttura complessa definita “terapia antalgica con cure palliative con gestione dell'hospice”. Quest'ultimo centro - è scritto - svolge attività assistenziale ospedaliera. Sulla base delle direttive per la riqualificazione delle cure domiciliari integrate, evocate già nel 2007, il servizio rivolto ai malati terminali viene classificato nell'ambito dell'assistenza distrettuale. Gli atti del 2008 confermano la natura territoriale dell'hospice, assieme ai centri residenziali per le cure palliative.
LA DECISIONE Nella delibera Soru sottolinea perciò l'opportunità di procedere «alla corretta allocazione dell'attività (l'hospice ndr ) nell'ambito territoriale inserendola all'interno del servizio di riabilitazione e lungodegenza aziendale, nelle more dell'approvazione regionale del riassetto contenuto nell'atto aziendale e dell'attivazione di un articolato servizio di riabilitazione, residenze sanitarie e hospice». La decisione è accompagnata dal parere favorevole del direttore sanitario Piero Mesina e di quello amministrativo Mario Giovanni Altana. Appena adottata scatena inevitabili reazioni che peraltro non erano mancate neppure all'arrivo di Salis alla guida dell'hospice, diventato con lui fiore all'occhiello della sanità barbaricina.
Marilena Orunesu

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