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L'unione sarda. Un patto per la Sardegna

Lupi: non basta lo stop all'aumento delle tariffe

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Dal nostro inviato
Augusto Ditel
VALLE DELL'ERICA Rivoluzione sostenibile. Ne hanno coniato un altro, di slogan, per scuotere e rilanciare la fabbrica delle vacanze. La Sardegna avrà pure 920 strutture alberghiere, sarà anche capace di generare un fatturato di 2,3 miliardi di euro (dati 2012), di offrire 108.490 posti letto e dare lavoro a 37mila addetti, ma il convegno organizzato ieri nella splendida struttura di Valle dell'Erica, per volere dei patron di Delphina Francesco Muntoni e Tore Peru, somiglia molto a una convention di medici specialistici chiamati al capezzale di un malato grave. Un ministro (Lupi), un governatore (Cappellacci), tre assessori regionali (Milia, Biancareddu e Crisponi), una folta delegazione di sindaci (compreso quello di Bonifacio), l'università del Turismo di Olbia (i prof Francesco Morandi e Carlo Marcetti), una marea di operatori del settore (compreso Giorgio Mazzella, che sponsorizzava l'evento anche come Banca), e il guru della comunicazione di Mediolanum. Questi i protagonisti di una lunga giornata conclusasi con la proposta di un patto per far ripartire il turismo con nuova linfa e soprattutto nuove idee.
LUPI Gli impegni, li ha presi Maurizio Lupi, definitosi “ostaggio” della Sardegna da due giorni. Lupi conosce l'isola «da quando avevo 22 anni, e ora la devo valutare come ministro, non più come turista». Il primo step è questione di giorni. «Martedì a Roma, nel vertice con il governatore della Sardegna e l'amministratore delegato di Tirrenia - ha annunciato il ministro di Trasporti e Infrastrutture - apriremo un tavolo per arrivare alla riduzione delle tariffe del trasporto marittimo. Quindi, non lavoreremo per il blocco degli aumenti ma per ottenere costi inferiori: non ha senso che per venire in Sardegna con una Panda al seguito, una famiglia di quattro persone spenda 1200 euro».
Stimolato da Cappellacci, Lupi ha anche promesso che cercherà di esaudire il desiderio del presidente della Regione sulla continuità territoriale marittima. «Cappellacci chiede che la competenza spetti al governo regionale - ha sottolineato l'esponente del governo Letta - come accade per quella aerea, e l'aspirazione mi pare legittima. Ci lavoreremo. La zona franca? Non è di mia competenza, ma aiuterò l'isola anche per questa vertenza».
CAPPELLACCI «Non siamo stati innovatori, ma, ancora peggio, siamo stati immobili». Ugo Cappellacci non si nasconde, ammette le colpe e le deficienze del sistema Sardegna, di fronte a un settore vitale per l'isola che corre a fortissima velocità. I ritardi però - a giudizio del governatore - «devono rappresentare uno stimolo per cambiare registro. Con il governo dobbiamo lavorare assieme per ridurre il divario derivante dall'insularità, e sono certo che il ministro Lupi, titolare di un dicastero decisivo per la Sardegna, non deluderà le nostre speranze».

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