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L'unione sarda. «Questo Patto ci uccide»

La Spisa ad Alfano: «Vincoli di spesa da allentare»

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La partita è tutta pidiellina, e si gioca lungo l'asse Cagliari-Roma. Ma senza sconti, stavolta. Perché così com'è, il Patto di stabilità ingessa il bilancio della Regione. Ovvero: i soldi ci sono, ma non si possono spendere. Tanto che Giorgio La Spisa, l'assessore sardo alla Programmazione, avverte il suo segretario Angelino Alfano: «O tutti insieme lottiamo per correggere i vincoli del Patto, o noi non garantiamo il nostro appoggio alle primarie». Accanto a La Spisa siede Mario Mauro, europarlamentare Pdl. E si capisce subito che la battaglia isolana avrà una voce anche a Strasburgo.
IL QUADRO I numeri a nove zeri segnano il passo. Al netto di mutui e ammortamenti, il bilancio della Regione vale 6,6 miliardi: «Ma con questi vincoli - spiega La Spisa - possiamo programmarne solo 2,9, mentre le risorse effettivamente spendibili si fermano a 2,3 miliardi». L'assessore disegna lo scenario: «Se non cambiano le cose non saremo nelle condizioni di governare. A catena ci dovremmo dimettere tutti: in Regione e nei Comuni».
IL DOCUMENTO La Spisa la chiama “lettera-appello”, ma le sue tre pagine sono un ultimatum per Alfano: «Il primo luglio 2011 - ricorda l'assessore - il discorso del nostro segretario ci colpì profondamente. Di quell'intervento condividemmo la volontà di rinnovamento e il rilancio di una politica alta e nobile». La Spisa non la manda a dire: «Abbiamo atteso fiduciosi che quelle parole si tramutassero in fatti. Anche per la Sardegna: noi non stiamo chiedendo un trattamento di favore ma rivendichiamo quanto ci spetta. Nel 2006 lo Stato ha riconosciuto alla nostra Isola maggiori entrate. Ma perché siano utilizzabili, va innalzata anche la capacità di spesa».
RISCHIO COLLASSO La Spisa lotta contro il tempo: «Qualora il governo nazionale non onorasse gli impegni, ci troveremmo nell'impossibilità di approvare la Finanziaria 2013». Con più conseguenze: «Le imprese che vantano crediti con la pubblica amministrazione, andrebbero incontro a un fallimento sicuro. Verrebbero a mancare pure i fondi per le povertà estreme, le non autosufficienze e le scuole primarie paritarie. Non si potrebbe completare neppure la programmazione europea».
L'EUROPARLAMENTARE L'assessore ha un alleato forte a Strasburgo. Perché Mauro difende la “questione sarda”: «L'aumento della spesa è un diritto acquisito per la Sardegna e va rivendicato a gran voce». Sarà Mauro a consegnare ad Alfano la lettera di La Spisa. E l'assessore rincara la dose: «Il nostro appoggio al segretario è pieno, ma non incondizionato. Alfano deve chiedere alla presidenza del Consiglio un incontro urgente e risolutivo. Diversamente, la partecipazione della Sardegna alle primarie perderebbe di significato».
Alessandra Carta

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