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L'unione sarda. FONNI. Dopo l'attentato Il paese diserta il Consiglio antiviolenza

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Fonni diserta la seduta straordinaria del Consiglio convocato ieri sera dal sindaco Stefano Coinu e dal suo esecutivo per condannare l'attentato intimidatorio ai danni dell'agente di polizia penitenziaria Libero Russo, consigliere comunale e segretario provinciale Ugl.
L'AMAREZZA L'incontro, oltre a stigmatizzare il gesto, aveva lo scopo di aprire una riflessione pubblica. Ma la popolazione ha accolto tiepidamente la proposta. «Siamo amareggiati - commentano assessori e consiglieri - non riusciamo a capire, avevamo invitato le associazioni, il mondo della scuola, i concittadini. E invece siamo rimasti soli a dibattere, non possiamo accettarlo».
LA CONDANNA In chiusura l'assemblea ha diffuso un documento: «Esprimiamo sdegno per il vile e inqualificabile attentato. Questo Consiglio condanna l'atto che non può essere visto come una bravata, ma rappresenta il riemergere di un pericoloso linguaggio che il paese di Fonni aveva dimenticato e che viola uno dei beni più preziosi, la serenità di una famiglia. Un campanello d'allarme che suona per attirare l'attenzione di tutti, in primis delle istituzioni, su un disagio che invece di essere espresso con il dialogo, si manifesta con modalità indegne e vigliacche, andando a colpire persone come Libero Russo, cittadino onesto e impegnato nella comunità come rappresentante di questa amministrazione».
SOLIDARIETÀ La nota continua manifestando massima solidarietà per Russo e familiari. La stessa vicinanza non hanno evidentemente ritenuto di dover mostrare pubblicamente i suoi compaesani, per lo meno distratti rispetto a un importante momento istituzionale. Nel frattempo, altri attestati solidali giungono dal mondo del sindacato. «Il territorio in questo periodo vive in una coltre di terrore per i numerosi attentati che stanno subendo gli amministratori locali», scrive Giovanni Villa, segretario generale aggiunto regionale della Cisl federazione sicurezza. E precisa: «Dalle prime voci parrebbe che il vile atto non sarebbe da collegare all'ambiente penitenziario né all'attività di sindacalista di Libero Russo».
Fr. Gu.

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