Dopo le venti condizioni poste a febbraio dalla Provincia, il Puc torna all'esame del consiglio comunale. In agenda le controdeduzioni ai dubbi emersi, pur accompagnati dal parere positivo legato alla cosiddetta Vas, valutazione ambientale strategica di cui ha competenza la Provincia. La seduta, in programma martedì, potrebbe anche essere l'occasione per collaudare la nuova maggioranza. I consiglieri Nicola Selloni e Paolo Manca, finora in minoranza, aderiscono al Centro democratico e si ritrovano nel centrosinistra, sebbene diano il sostegno tecnico per la rinascita del gruppo d'opposizione “Città in Comune”.
VOLUMETRIE IMMUTATE «Non c'è nessuna modifica, neppure lieve», precisa Leonardo Moro, il vice sindaco che segue il piano urbanistico adottato un anno fa e spedito alla Regione. L'iter prevede anche il via libera della Provincia che fa le sue prescrizioni a cui ora il Consiglio si accinge a dare risposte. Le controdeduzioni arrivano da progettisti e uffici comunali che presentano relazioni più articolate su alcuni punti, come la mappa aggiornata delle discariche abusive, il Paes, il piano azione sull'energia sostenibile approvato qualche mesa fa dall'aula, il Pai. Approfondimenti dal punto di vista ambientale, ma - assicura Moro - non c'è nessuna rivisitazione delle volumetrie previste dal Puc che guarda alla crescita non tanto dei residenti ma dei nuclei familiari da qui al 2020. «Viene integrato il rapporto ambientale. Ci sono specificazioni e aggiornamenti, anche sul percorso di partecipazione di associazioni e cittadini. Ma non modifiche», spiega Moro.
LA MAGGIORANZA La seduta del 2 luglio potrebbe essere l'esordio della nuova maggioranza. «Aderiamo al Centro democratico Sardegna e contestualmente diamo l'adesione tecnica per la ricostituzione del gruppo “Città in Comune”», spiegano Manca e Selloni, eletti nell'Udc. Dal 2010 siedono all'opposizione, ma ora tutto cambia perché il Centro democratico di Bruno Tabacci, che ha promosso Roberto Capelli in Parlamento, è nel centrosinistra.
IL PASSAGGIO «Dal punto di vista politico - spiegano Manca e Selloni - valuteremo le proposte portate in Consiglio, se concordano con l'interesse generale di una ripresa sociale, economica e culturale della città». Di fatto, entrambi hanno completa autonomia rispetto a “Città in Comune”, movimento di opposizione che Paolo Manca, omonimo del collega, vorrebbe ricostituire chiudendo la sua esperienza nel gruppo misto. Ma da solo - visto che l'altro eletto, Giuseppe Tupponi, è fuori dal movimento ed è consigliere regionale Udc al posto di Capelli - non può farlo. Selloni e Manca gli danno una mano d'aiuto, ma politicamente stanno dall'altra parte.
Marilena Orunesu