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L'unione sarda. Cinque Province in liquidazione

Commissario anche a Cagliari, esultano Riformatori e Giunta

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Alla fine tutto come previsto: le Province Gallura, Ogliastra, Medio Campidano e Sulcis saranno commissariate. Il commissario arriverà anche alla Provincia di Cagliari, retta dalla vicepresidente dopo le dimissioni di Graziano Milia.
LA VOTAZIONE È quanto ha deciso ieri il Consiglio, approvando con i voti della maggioranza (38 i sì , 30 i no ) la leggina che prepara - come stabilito dai referendum del 6 maggio dell'anno scorso - alla definitiva abrogazione degli enti intermedi istituiti nel 2001. Cancellata dal centrodestra l'iniziale previsione di sospendere l'indizione di elezioni provinciali in attesa di una riforma organica dell'ordinamento degli enti locali. Su questo punto il Pd, con Chicco Porcu, aveva gridato all'incostituzionalità, minacciando ricorsi. Ricorsi che presenterà comunque su altre parti della legge. Di sicuro al Tar andrà il Comune di Olbia contro l'abrogazione della Provincia Gallura: «È un atto di guerra, cui non si può che rispondere con un atto di guerra», ha detto Gian Piero Scanu in Municipio.
CHE COSA CAMBIA Entro 30 giorni dall'entrata in vigore della norma approvata ieri il Consiglio dovrà varare una legge di riforma costituzionale per abrogare anche le quattro province storiche, mentre entro lo stesso limite di tempo l'assemblea dovrà predisporre una riforma degli enti locali sardi. Per ora le otto Province restano in piedi e i commissari, nominati dalla Giunta su proposta del governatore, dovranno assicurare «la continuità amministrativa delle funzioni già svolte dalle Province ed entro 60 giorni dovranno procedere ad atti contabili, finanziari e patrimoniali ai fini liquidatori».
CONSIGLIO DIVISO Esulta il governatore Ugo Cappellacci, presente in aula: «Rispettata la volontà popolare». E con lui i Riformatori: dal capogruppo Attilio Dedoni, a Franco Meloni, Franco Mula, Pietrino Fois, Sergio Pisano e Michele Cossa, fino al deputato Pierpaolo Vargiu, ieri sera festanti in corteo per le vie di Cagliari con il comitato referendario. «Adesso subito la legge di riordino degli enti locali per superare il sistema delle Province e affidare le competenze ai Comuni», ha detto Cossa. «Siamo arrivati a un punto di non ritorno e abbiamo dato seguito alla decisione dei 525 mila sardi che un anno e due mesi fa hanno chiesto l'abrogazione delle Province. Siamo pronti a lavorare con le opposizioni, che sfidiamo, per arrivare a un'applicazione che riorganizzi tutto il sistema degli enti locali». Critiche dal centrosinistra. Francesco Agus, per il coordinamento di Sel: «Il commissariamento è una bufala, perché non comporterà risparmi superiori a 9 milioni, meno del taglio di un'ala di un F35».
LA SEDUTA La seduta è stata subito sospesa per la mancanza del numero legale. Poco prima il capogruppo del Pdl Pietro Pittalis aveva riferito che «il centrosinistra aveva proposto di rimandare alla scadenza naturale gli organi eletti per predisporre la liquidazione degli enti come se nulla fosse successo nel maggio di un anno fa». Tensione che è salita alla ripresa dei lavori quando, a scrutinio segreto (41 contrari e 27 favorevoli), è stato bocciato l'emendamento del centrosinistra in tal senso. Più volte l'opposizione ha sfidato Cappellacci a dimettersi in caso di mancato commissariamento, ricordando «la minaccia circolata in ambienti del centrodestra». «È una decisione che nella storia ha riscontri solo nel ventennio fascista», ha detto Gian Valerio Sanna, anche lui Pd. Duro Giacomo Sanna (Psd'Az): «Avete deciso di banchettare all'interno delle Province e preferite i commissari ai vostri compagni di partito». Gianfranco Ganau, del Comitato delle autonomie locali (Cal), constata: «Lo scontro istituzionale non è ricomponibile, la maggioranza che governa la Regione sta superando tutti i record di illegittimità». Per Ignazio Ganga (Cisl) non si tratta un riforma, «ma un'implicita dichiarazione dell'inesistenza di un accordo tra le forze politiche». Chiude il capogruppo Pd Giampaolo Diana: «Il commissariamento non serve per superare le Province, ma a Cappellacci per gestire la sua campagna elettorale. Abbia almeno il coraggio di dirlo senza mentire ai sardi. Vergogna».
MERCOLEDÌ I LAVORI Il Consiglio si riunisce mercoledì alle 10. Dalle 17 sarà discussa la mozione sulla Zona franca.
Lorenzo Piras

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