Le malattie professionali nel Nuorese incidono più che altrove: l'incremento è doppio rispetto a quello registrato in Sardegna che è di per sé molto alto. Ma sul fronte della sicurezza nel lavoro non mancano esempi virtuosi. Uno su tutti, Antica Fornace Villa di Chiesa a Ottana, realtà industriale di eccellenza, modello anche sul fronte della prevenzione degli infortuni. Sono le facce diverse di un mondo del lavoro che cambia fisionomia. Confindustria le mostra entrambe nel convegno che ieri mattina si conclude con la premiazione di Antica Fornace e dell'azienda B Metal di Tortolì che opera nel settore delle costruzioni metalmeccaniche.
LA SITUAZIONE Le malattie professionali che il presidente di Confindustria, Roberto Bornioli, presenta come “il male silenzioso”, fanno registrare nel 2011 nell'ambito della vecchia provincia di Nuoro un incremento del 38,8 per cento, molto di più del 16,2 della Sardegna. Non solo. Nell'Isola l'aumento tra il 2007 e il 2011 è del 212 per cento. Molto è dovuto - spiega la direttrice regionale dell'Inail Daniela Petrucci - a una maggiore consapevolezza anche rispetto a malattie prima sottovalutate come quelle muscolo-scheletriche, compreso il tunnel carpale. A rincuorare i lavoratori l'attenzione crescente al fenomeno che porta l'Inail a firmare ieri un protocollo con il provveditorato agli studi perché nelle scuole si educhi alla sicurezza e lo stesso Bornioli a proporne l'insegnamento obbligatorio.
FORMAZIONE «Occorre incentivare le certificazioni aziendali, premiare le aziende virtuose per le quali vanno ridotti i premi assicurativi, introdotte premialità in bandi e gare e attenuate le sanzioni», dice Bornioli ricordando l'importanza fondamentale della formazione. Qui dal 2011 a oggi Confindustria coinvolge cento aziende e più di 500 lavoratori in 2000 ore di lezione.
ECCELLENZA A OTTANA «La sicurezza? Cerchiamo di farla quotidianamente con la prevenzione», spiega Luigi Zilli, rappresentante di Antica Fornace, azienda che produce guarnizioni e particolari tecnici in gomma ad alta tecnologia. Non vive per fortuna l'incubo della crisi e a Ottana dà lavoro a 113 dipendenti. Però gli incidenti, pur modesti, non mancano. È successo la settimana scorsa. «Abbiamo riunito i capi reparto e gli addetti per verificare se si poteva evitare. Di fronte a una situazione imprevista - spiega Zilli che ritira il premio assieme al responsabile della sicurezza Daniele Dui - tutto viene analizzato sul campo per evitare che si ripeta. Ogni lunedì, tutti i capi servizio e i capi reparto si riuniscono con la direzione per affrontare la programmazione produttiva e anche la sicurezza».
SIMULAZIONI Metodo vincente, accompagnato anche dalla simulazione di situazioni di emergenza che, a sorpresa, vengono fatte con frequenza mensile. Non è un aggravio per l'azienda perché dal mercato arrivano tante gratificazioni. «Ci visitano grosse imprese europee di distribuzione. Al di là dei bilanci guardano la sicurezza sul lavoro e l'ambiente. Questa disciplina paga perché ci scelgono come loro fornitori».
Marilena Orunesu